"Le tensioni commerciali e geopolitiche si sono intensificate" sullo sfondo della disputa sui dazi tra Stati Uniti e Cina. Lo si legge nel comunicato finale del G20 di Osaka, che sembra non testimoniare un clima di distensione tra le potenze riunitesi in Giappone.
Riguardo al clima, gli Stati Uniti rimangono comunque contrari ad un accordo, raggiunto peraltro dagli altri 19 Paesi. Washington resta quindi l'unica a non voler sottoscrivere l'impegno ad attuare pienamente l'accordo di Parigi. Secondo la cancelliera tedesca, Angela Merkel, si avrà quindi "un testo simile all'Argentina, una dichiarazione 19+1".
A margine del summit, il presidente statunitense, Donald Trump, ha incontrato l'omologo cinese, Xi Jinping. I due capi di Stato si sono detti favorevoli al riavvio dei negoziati sul commercio. Trump ha affermato che ora i colloqui tra Stati Uniti e Cina sono "ritornati in carreggiata, i negoziati stanno continuando". Washington intanto non aggiungerà nuovi dazi sulle importazioni di prodotti "Made in China". Trump ha anche detto che "nel caso non emergano grandi problemi con la sicurezza nazionale", Huawei potrà tornare ad acquistare componenti dai fornitori americani.
Il capo dello Stato Usa, si è poi detto pronto ad un incontro con il leader nordcoreano, Kim Jong-un. Dopo il G20 si recherà infatti in Corea del Sud e durante la visita, se Kim è favorevole, lo incontrerebbe "al confine solo per stringergli la mano e salutarlo". Anche se Kim non si presenterà, Trump si recherà nella zona demilitarizzata tra le due Coree. Fonti del Ministero degli Esteri di Pyongyang hanno definito "molto interessante" la proposta di Trump, precisando però che non risulta alcuna "richiesta formale".
A margine del G20 il capo della Casa Bianca ha anche avuto un colloquio con l'omologo russo, Vladimir Putin. I due leader hanno ordinato ai capi delle rispettive diplomazie di avviare consultazioni sul New Start, il trattato sulla riduzione delle armi di distruzione di massa che scade nel 2021.
E. P.