Foto: AP
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La sicurezza europea è stata al centro delle discussioni, con particolare attenzione alle minacce derivanti la guerra condotta dalla Russia. A tal proposito i leader hanno condiviso preoccupazioni riguardo alle attività “destabilizzanti” lungo i confini orientali dell’Ue, evidenziando la necessità di un coordinamento più stretto in ambito difensivo. “Dobbiamo difendere i nostri confini. Vogliamo difendere i confini esterni e non vogliamo permettere alla Russia o alle organizzazioni criminali di minare la nostra sicurezza. Dobbiamo essere capaci non solo di guardare al fianco orientale, ma anche ad altri luoghi” ha dichiarato la premier italiana Meloni nel corso della chiusura del summit. Un altro tema cruciale del vertice è stato il fenomeno migratorio: i leader hanno discusso strategie per una gestione più efficace dei flussi migratori, e la premier Meloni ha sottolineato l’importanza di definire chiaramente i “Paesi sicuri” per facilitare i rimpatri, in vista dell’anticipazione della direttiva europea prevista per i primi mesi del 2025. Non è mancato un focus su Trump: a riguardo la presidente del Consiglio italiano ha affermato: “non penso a cosa l’America può fare per noi ma cosa noi possiamo fare per noi stessi. Su Trump non dovremmo seguire i rumors” ha continuato, riferendosi alla richiesta del presidente eletto di innalzare al 5% del Pil il contributo dei paesi alla Nato. In conclusione del vertice, che ha coinvolto i leader di Finlandia, Italia, Grecia, Svezia e l’Alto rappresentate Ue per la politica estera e la sicurezza, Kaja Kallas, quest’ultima ha scritto sul social X che tale summit ha generato “ottime discussioni” e che si sono trovati tutti d’accordo sul fatto che “l’Europa deve fare di più per difendersi e prevenire la guerra. L’anno prossimo” ha concluso Kallas “proporremo idee a livello Ue per una maggiore cooperazione in materia di difesa, maggiori capacità e finanziamenti”.

B.Z.