Dopo l'incontro con il presidente russo, il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, ha detto che nell'Ucraina orientale "si sta preparando un attacco brutale e massiccio". Nehammer ha inoltre informato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, "dell'importanza di un confronto diretto" con il capo del Cremlino, Vladimir Putin.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio, ha intanto detto che "le truppe russe hanno lasciato mine ovunque. Nelle case, nelle strade, nelle auto, nelle porte. Hanno fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile della nostra gente quando sono stati costretti a ritirarsi dalla nostra terra". Zelensky ha parlato di "centinaia di migliaia di oggetti pericolosi, mine e proiettili inesplosi" trovati nelle regioni del nord del Paese; si dice inoltre preoccupato per un possibile attacco con armi chimiche.
Il controverso battaglione nazionalista Azov intanto denuncia che "gli occupanti russi hanno usato una sostanza velenosa di origine sconosciuta contro militari e civili ucraini a Mariupol". Secondo il battaglione, "la sostanza è stata diffusa da un drone e le sue vittime riportano disturbi respiratori". In precedenza, i servizi segreti britannici avevano avvertito di un "possibile uso futuro di armi al fosforo a Mariupol da parte dell'esercito russo".
Il Pentagono ha rilevato la presenza di centinaia di veicoli militari russi nell'Est dell'Ucraina in vista di una "nuova e importante fase della guerra". L'ingente movimento di uomini e mezzi sarebbe stato segnalato dopo la diffusione di immagini satellitari che mostrano una lunga colonna di veicoli militari russi che si muovevano dalla città di Velykyi Burluk in direzione di Izium.
E. P.