Il premier Miro Cerar si dice preoccupato per la scarsa preparazione dell'esercito sloveno. Durante una verifica del grado di addestramento di un battaglione della 72-esima brigata, effettuata la scorsa settimana da una delegazione della Nato nel poligono centrale di Poček, presso Postumia, è emerso che i soldati non sono stati addestrati in modo tale da poter sostenere un combattimento. A causa dello scarso equipaggiamento, inoltre, alcuni militari hanno dovuto far ricorso a cure mediche per sintomi di congelamento ai piedi. Il ministero della difesa ha fornito ai soldati nuove calzature, risultate però del tutto inadeguate per l'utilizzo in condizioni meteo caratterizzate da freddo e neve. Desta sconcerto il fatto che il battaglione in questione, /un migliaio gli effettivi/, sia reduce da 18 mesi di addestramento, oltre che a Poček, anche in Germania, repubblica ceca, Ungheria, Romania, Bulgaria e Georgia. Nella verifica della NATO, il voto negativo ha riguardato quattro settori su cinque. Viene utilizzata una metodologia per valutare la prontezza operativa e le procedure di impiego delle Unità terrestri dei Paesi membri dell'Alleanza Atlantica; questa rilascia poi la relativa certificazione sul grado di preparazione per fronteggiare con immediatezza qualsiasi minaccia, con tempi di schieramento brevissimi. Cerar ha chiesto al ministro della Difesa, Andreja Katić, di intervenire immediatamente, dicendo di aspettarsi un primo rapporto già per la riunione di domani del consiglio dei ministri. La titolare del dicastero attribuisce al Capo di Stato maggiore, Andrej Osterman, la responsabilità della situazione all'interno delle Forze Armate. Va rilevato che da tempo i rapporti di collaborazione tra i due sono incrinati. Intanto l'opposizione sollecita un esame in Parlamento di tutta la vicenda.