Foto: Radio Capodistria
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Secondo la sezione slovena di Amnesty International, Slovenia e Montenegro, altra tappa del viaggio, non devono permettere alla nave MV Kathrin, battente bandiera portoghese e presumibilmente carica di esplosivi destinati a Israele, di attraccare nei loro porti, a causa del chiaro rischio che il suo carico possa contribuire alla commissione di crimini di guerra contro la popolazione civile di Gaza. Il Portogallo deve inoltre rimuovere immediatamente la sua bandiera dalla nave per evitare di facilitare questo trasporto illegale. Il gruppo di attivisti davanti alla sede del Porto, che non ha responsabilità dirette sul caso, ha ribadito che il diritto umanitario internazionale vieta a tutti gli Stati di trasferire armi alle parti coinvolte in un conflitto armato quando esiste il rischio di gravi violazioni, la Namibia, ha continuito la direttrice di AI Slovenia Nataša Posel, ha giustamente rispettato i suoi obblighi internazionali vietando alla MV Kathrin di trasportare materiale militare attraverso il proprio porto. Ora spetta a Slovenia, Montenegro e a tutti gli altri Paesi fare lo stesso. Qualsiasi Stato che fornisce consapevolmente armi alle parti coinvolte in questo conflitto, inclusi i transiti di navi che trasportano armi ed esplosivi, ha continuato Posel, rischia di violare i propri impegni a non incentivare, contribuire o assistere nelle violazioni delle Convenzioni di Ginevra. Le autorità namibiane a fine agosto avevano vietato alla nave di entrare nel loro principale porto, citando la presenza a bordo di otto container di esplosivi destinati a Israele. La decisione era basata sulla preoccupazione che il Paese potesse essere complice di crimini di guerra a Gaza. Kathrin secondo l'Amministrazione marittima di Capodistria, che non ha ingerenze sul contenuto del carico, adempierebbe a tutte le condizioni per attraccare. (ld)

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