Foto: BoBo
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La Slovenia si sta allontanando dall'obiettivo fiscale a medio termine, rappresentato dal riequilibrio dei conti pubblici. Per tale motivo il governo che uscirà dalle prossime elezioni dovrà agire immediatamente in modo da garantire l'ulteriore consolidamento delle finanze. Tenuto però conto che per la formazione del futuro esecutivo ci vorrà del tempo, sarebbe opportuno che misure adeguate venissero adottate già dal governo uscentre, anche se in carica soltanto per il disbrigo degli affari correnti. Questo il monito del consiglio fiscale. Il suo presidente, Davorin Kračun, ha ricordato che nel 2017 la Slovenia è stata molto vicina al bilanciamento strutturale, nei prossimi anni invece ciò non sarà possibile. La valutazione del consiglio fiscale parte dall'esame della bozza del programma di stabilità per il 2018, che il governo intende trasmettere la prossima settimana alla commissione europea. Un allarme quindi per il governo che verrà, che non potrà contare sulla tradizionale tregua dei primi 100 giorni. In autunno bisognerà mettere a punto i documenti di bilancio per i prossimi due anni, e c'è il rischio che i tempi per la formazione del futuro governo si allunghino più del previsto; pertanto delle bozze dovrebbero venir preparate già dall'attuale compagine, assumendosi cosi delle responabilità per rispettare le regole fissate dal Patto di stabilità e tenere sotto controllo i capitoli di spesa dello stato, non soltanto fino alla data del voto. Tomaž Perše, del consiglio fiscale, ha rilevato che l'attuale governo ha preparato in ritardo adeguati provvedimenti strutturali per il biennio 2018-2019, rimandando a quello futuro l'onere del consolidamento dei conti pubblici. Una incognita è rappresentata anche dal mancato accordo con i sindacati del pubblico impiego sugli aumenti salariali, a cui vanno aggiunti rischi di ritardi nell'utilizzo dei fondi europei.