Nuvole nere su Cimos. Dei circa 500 dipendenti dell'azienda si prevede che 175 perderanno il lavoro nel prossimo futuro, la maggior parte dei quali di Senožeče. Secondo quanto riferito dal quotidiano Dnevnik, la direzione di Cimos ha predisposto un programma di licenziamenti che non è soddisfacente per i rappresentanti del Sindacato dell'Industria Metalmeccania ed Elettrica della Slovenia per le regioni carsiche-interne e costiere.

Il Segretario del Sindacato Ristic ha definito tale programma poco professionale, precisando che, tra le altre cose, non contiene alcuna informazione sui posti di lavoro che verranno mantenuti. Ristic ha evidenziato che nel corso della sua carriera professionale come sindacalista si era imbattuto in numerosi programmi di licenziamento ma non aveva mai visto nulla di simile. I responsabili di Cimos stanno progettando di spostare la produzione a Gradačac, in Bosnia, e a Kikinda, in Serbia, fatto confermato da Ristic, il quale ha indicato che si tratta di un provvedimento controverso in quanto avrebbero dovuto prima informarne il Consiglio Aziendale, cosa che non ha fatto. Ristic ha fatto sapere inoltre che la dirigenza sta chiedendo al Sindacato e al Comitato Aziendale l'approvazione immediata del licenziamento in quanto si conta di completare le uscite entro la fine di marzo. Un incontro è previsto per lunedì prossimo. Dei 175 lavoratori che Cimos intende licenziare il numero più grande sarà a Senožeče, circa 120, gli altri lavorano negli stabilimenti di Maribor e Vuzenica. Lo stabilimento di Senožeče è stato messo in vendita nel gennaio scorso senza che i dipendenti fossero informati al prezzo di partenza di 4,2 milioni di euro con il terreno annesso.
Franco de Stefani