
E' stata la ministra della Cultura e segretaria di Sinistra/Levica, Asta Vrečko, ad aprire le danze del dibattito referendario. Le ha risposto a stretto giro Andrej Hoivik, il deputato dell'SDS che ha portato avanti il referendum. Nel mezzo Movimento Libertà, che con la presidente della Commissione Cultura, Sara Žibart, ha detto a nome del partito che parteciperanno al dibattito con il chiaro ed esplicito obiettivo di invitare i cittadini a disertare le urne. Dalla sede del partito Vrečko ha lanciato parole dure nei confronti dei Democratici, che hanno deciso di utilizzare 6 milioni di fondi pubblici per scopi politici di basso livello. La ministra ha detto che l'11 maggio invece di votare i cittadini dovranno onorare la cultura in ogni modo, con letture di gruppo, visite a una mostra, un concerto o uno spettacolo teatrale, in segno di rispetto per un valore fondante del paese, quale è la cultura, piuttosto che partecipare alla sua distruzione. Vrečko ha poi spiegato che la nuova legge introduce un'adeguata regolamentazione giuridica e sistemica, perché nei fatti si parla di un contributo che riguarda poco più di un terzo degli 83 artisti che ricevono questo tipo di pensione, per i quali è ancora in vigore una legge del 1974. La campagna elettorale dell'SDS fa leva proprio su quello che Hoivik ha definito un privilegio per pochi artisti, che più degli interessi dello Stato hanno provveduto a fare quelli della sinistra, proprio come sta facendo ora tutto il governo con i pensionati. Nuova Slovenia si assesta sulla stessa lunghezza d'onda dell'SDS, pur se su posizioni più moderate. Tutto però si giocherà, ancora una volta, sui numeri. Affinché la spallata dell'opposizione abbia successo, i promotori dovranno raggiungere il quorum di oltre 338 mila voti per abrogare la legge.
Valerio Fabbri

