

Da quanto si apprende, si manifesta una situazione di tensione all'interno del principale partito di opposizione SDS, guidato da Janez Janša. Tale agitazione sembrerebbe originata dalla potenziale confusione che la denominazione del partito "Demokrati-Democratici", fondato dall'ex parlamentare dell'SDS Anže Logar, potrebbe generare nell'elettorato. L’SDS ritiene, infatti, che sussista una sostanziale e inequivocabile sovrapponibilità tra la denominazione del nuovo movimento politico e la propria. Questa similarità, accentuata dalla vicinanza con la forma abbreviata “Slovenski demokrati – Democratici sloveni” e dalla generale impressione che ne deriva, potrebbe a loro parere, indurre gli elettori a scambiare le preferenze in sede di voto. Il Partito Democratico sottolinea, inoltre, il precedente ruolo di membro attivo ricoperto da Logar, suggerendo che l’utilizzo del termine “Demokrati” possa essere interpretato come la manifestazione di una nuova scissione del Partito Democratico. A sostegno del proprio ricorso legale, volto a ottenere dal Tribunale Amministrativo il divieto di utilizzo della denominazione prescelta da Logar per il suo partito, l’SDS guidato da Janša si avvale delle disposizioni normative previste dalla legge sui partiti. Questa stabilisce che la denominazione, l’eventuale abbreviazione, l'acronimo e il simbolo distintivo di una nuova entità politica debbano presentare una differenziazione sostanziale e non equivoca rispetto a quelli già registrati, con la finalità primaria di prevenire fenomeni di incertezza. Il Ministero dell’Interno però, al contrario, considera del tutto infondate le ragioni dell’azione legale. Citando le fonti del quotidiano Delo, il Ministero osserva come sia prassi comune “nelle democrazie l’utilizzo di termini simili o derivanti nelle denominazioni partitiche, fornendo esempi quali democratici, socialdemocratici, verdi, cristiano-democratici…” Era quindi necessario, rileva il Ministero, registrare anche il partito "Demokrati", in quanto tutte le formazioni politiche devono ricevere un trattamento paritario. Nel commentare la vicenda, Logar ha dichiarato di essere a conoscenza della questione e di aver anche replicato in merito. Ha espresso la convinzione circa la carenza di fondamento del ricorso, giudicando tale iniziativa particolarmente significativa in relazione alla mentalità dei suoi proponenti. A tal proposito, ha asserito che "ciò manifesta la loro singolare concezione della competizione democratica.”

Alessia Mitar