Un aumentato numero di casi di positività' al coronavirus è stato registrato tra pazienti e personale del centro clinico di Lubiana. I responsabili del policlinico hanno provveduto a limitare temporaneamente l’attività in due comparti, quello per malattie vascolari, dove è stato riscontrato il maggior numero di contagi, sei, e quello per malattie polmonari e allergie. Ciò significa che per almeno qualche settimana i due reparti del centro clinico non accetteranno nuovi pazienti.
Intanto il premier Janez Janša si appella al rigoroso rispetto dei provvedimenti per contrastare l'estendersi dell’epidemia. "È di fondamentale importanza," ha detto, "da cui dipenderà lo scorrere della vita nei prossimi mesi. Possiamo evitare misure ancora più rigide soltanto comportandoci in maniera responsabile" ha avvertito, evidenziando che i letti di ospedale con pazienti colpiti da Covid vanno riempiendosi e peggiora il rapporto tra contagiati e malati. "Da qualche settimana vengono registrati quotidianamente tra i 150 e i 200 contagi e la tendenza non scende, ciò significa che i provvedimenti di contenimento adottati a fine settembre non hanno fatto presa in quanto non vengono presi sul serio e in modo adeguato", ha sottolineato Janša. "Dei tre gradi di provvedimenti, valevoli per i paesi nella fascia arancione, abbiamo esaurito le misure del secondo pacchetto; ne rimane soltanto uno", avverte ancora Janša, "quello rosso, quando arriva la proclamazione dello stato di epidemia." L'infettivologa Mateja Logar ha intanto valutato molto positivamente i provvedimenti adottati dal governo nella prima ondata dell'epidemia. "La quota di pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva è rimasta abbastanza bassa, il che ha reso possibile provvedere alle cure di tutti i ricoverati. Nessuno degli ammalati", ha tenuto a precisare, "è risultato discriminato. Ne hanno però risentito gli altri servizi sanitari," così Mateja Logar. "Se la seconda ondata porterà un alto numero di persone contagiate con necessità di cure ospedaliere, non si potrà provvedere in maniera adeguata a malati con altre patologie."
Delio Dessardo