Nuove, ancora più rigide misure per il contenimento dell'epidemia di coronavirus in Slovenia, tra cui il divieto di assembramento di più di cinque persone in qualsiasi luogo pubblico. Lo ha annunciato ieri il Ministro dell'interno Aleš Hojs. Chi non rispetterà tale disposizione andrà incontro a salate sanzioni. La direttiva dovrebbe scattare oggi a mezzanotte, per permettere di risolvere alcuni problemi logistici; saranno infatti previste alcune eccezioni per quanti svolgono servizi essenziali per il funzionamento dello stato. Novità anche per gli orari di apertura dei negozi con generi alimentari, centri commerciali compresi, che forniscono generi di prima necessità. Potranno essere aperti almeno dalle 8 e almeno fino alle 20. Tra le 8 e le 10 la precedenza verrà data per gli acquisti e gli ingressi nei centri ai gruppi socialmente più deboli ed esposti, tra cui diversamente abili, pensionati e donne in gravidanza. Domeniche e festivi negozi chiusi ad eccezione di distributori di carburante e farmacie. Dalla mezzanotte sono quattro i punti di controllo e passaggio della frontiera con l'Italia, prima erano sei. Si tratta di Scoffie-Rabuiese, Fernetti, Vrtojba-Sant'Andrea e Krvavi Potok-Pese. Saranno aperti non stop i primi tre, Pese invece dalle 5 alle 23. Chiusi i valichi di Robič e Rateče.
Ricordiamo che la Croazia, come annunciato dal ministro dell'Interno Božinović, ha annunciato la chiusura al traffico passeggeri di tutti i valichi.
Ancora in Slovenia, il ministro dell'interno Hojs ha annunciato che proporrà di concedere alle forze armate autorizzazioni straordinarie per fronteggiare l'emergenza coronavirus.
L'ultimo bilancio parla di 286 contagi. Difficoltà per la consegna del milione e mezzo di mascherine protettive; il contingente doveva arrivare già ieri ma è rimasto bloccato ad Amburgo, in Germania, per questioni burocratiche che si sta cercando di risolvere.
Delio Dessardo