Il deputato del Partito democratico sloveno Žan Mahnič. Foto: BoBo
Il deputato del Partito democratico sloveno Žan Mahnič. Foto: BoBo

L'SDS vuole introdurre una modifica alla legge sulla limitazione della vendita e del consumo di alcol, per allentare le restrizioni che al momento vietano la vendita di alcolici durante eventi e funzioni che si svolgono negli edifici scolastici al di fuori degli orari in cui ci sono lezioni o attività extracurriculari. Quella che sembra una provocazione, in realtà, ha acceso un vibrante confronto in commissione, con accuse reciproche fra maggioranza e opposizione. Secondo i Democratici la revisione della norma non contempla in alcun modo la somministrazione di alcolici ai minorenni, mentre per la maggioranza è il messaggio che sarebbe sbagliato e fuorviante. Il punto di partenza dell'SDS, però, è che l'attuale situazione di fatto è illegale. Come ha spiegato il deputato Democratico Žan Mahnič, diverse associazioni e organizzatori di eventi si sono rivolti al partito per regolamentare una realtà sotto gli occhi di tutti, perché il divieto di somministrazione degli alcolici è in vigore anche nelle palestre scolastiche dove, in particolare nei piccoli centri abitati, si svolgono concerti o grandi eventi. Nasce da questo equivoco l'incursione dell'SDS su un terreno scivoloso, perché Mahnič ha parlato di silenzio-assenso da parte dell'ispettorato sanitario, che quindi non supervisiona questi appuntamenti in base a una tacita regola non scritta. Netta la chiusura dell'esecutivo. Secondo il governo, intervenuto in commissione con il segretario di Stato al ministero della Salute, Iztok Kos, il consumo di alcol nel paese è un problema sociale, perché rappresenta di gran lunga la sostanza psicoattiva più diffusa, con un impatto negativo sulla vita degli individui, delle loro famiglie e della società nel suo complesso. Inoltre, hanno detto i deputati della maggioranza, il messaggio lanciato ai minori sarebbe devastante. Il dado è tratto, difficile che si arrivi a un qualche tipo di soluzione, ma per la maggioranza si tratta di un'altra partita da giocare sulla difensiva.

Valerio Fabbri