Bocche cucite al termine dell’incontro di deputati, esponenti del governo e dirigenti di Movimento Libertà, riuniti ieri a Brdo presso Kranj per fare il punto sullo stato di salute tanto del partito e quanto dell’accordo di coalizione. Anche per tracciare la linea futura.
E la salute è stato il convitato di pietra di una riunione durata oltre sette ore e che, quindi, non può essere considerata solo un passaggio ordinario, prima della pausa estiva che, comunque, riserva ancora alcuni passaggi delicati. All’orizzonte, infatti, c’è l’interpellanza parlamentare nei confronti del ministro della Salute Bešič Loredan, che l’opposizione brandisce come una clava per forzare la mano della maggioranza su un tema divisivo, anche all'interno della coalizione, come è appunto la riforma sanitaria.
Secondo quanto riferisce la televisione pubblica, il premier Golob e Bešič Loredan hanno avuto un colloquio a quattr’occhi a margine della riunione, convenendo che l'interpellanza è una questione puramente politica e come tale va affrontata. Anche con la certezza di avere i numeri sufficienti per respingere la sfiducia. Però le critiche nei confronti del ministro, per quanto possano essere considerate pretestuose da un punto di vista politico, nelle ultime settimane sono arrivate da più parti. Dal Consiglio strategico per la Sanità all’iniziativa civica “Voce del Popolo”, inclusi alcuni mal di pancia al momento silenziosi nella maggioranza stessa, in molti hanno chiesto le dimissioni di Bešič Loredan. Tramite il suo ufficio comunicazione il ministro ha fatto sapere che il confronto in parlamento sarà un’occasione per illustrare tutte le misure adottate nell'ultimo anno, oltre che per un confronto più ampio di tutte le sfide che aspettano il paese.
Negli auspici la riforma sanitaria dovrebbe subire un’accelerazione dopo la pausa estiva, ma ogni giorno è sempre più chiaro che è tutto il governo, Golob in testa, a giocarsi sul tema gran parte del presente e del futuro politico.
Valerio Fabbri