Žbogar ha annunciato che l'agenda dei lavori sarà dominata dalla situazione in Medio Oriente, da Gaza alla Cisgiordania, dallo Yemen alla Siria. Al contempo ha avvertito della mancanza di fiducia tra i paesi che fanno parte del Consiglio di Sicurezza, il principale organismo decisionale delle Nazioni Unite. La responsabilità viene attribuita in particolare ai membri permanenti, soprattutto alla Russia e agli Stati Uniti. Senza fiducia e senza una maggiore efficienza nel suo lavoro il Consiglio rischia di diventare un organismo irrilevante, ha ammonito Žbogar. La Russia, che ha potere di veto alla pari di Stati Uniti, Cina, Francia e Gran Bretagna, blocca e impedisce il varo di risoluzioni sull'Ucraina, paese che ha aggredito militarmente, gli Stati Uniti si astengono su risoluzioni riguardanti il Medio Oriente. Il Consiglio di Sicurezza è ancora oggi dominato da paesi usciti vincitori dalla Seconda Guerra Mondiale; l'Africa è l'unico continente a non avere un proprio rappresentante permanente. Žbogar ha premesso che la riforma del Consiglio non figura all'ordine del giorno del mese di presidenza slovena, ha però ribadito la posizione di Lubiana in materia e cioè che va aumentato sia il numero dei membri permanenti che di quelli a rotazione, ovvero non permanenti. Per quanto riguarda il diritto di veto ha detto che non e' realistico aspettarsi una sua abolizione, si potrebbero però stabilire criteri più precisi sul suo utilizzo. Il programma di lavoro per settembre non è stato ancora definito nei dettagli, in quanto prevede la possibilità di sessioni straordinarie su vari argomenti. Žbogar ha ricordato la seduta pubblica del 9 settembre sulle missioni di pace e quella del 25 settembre con intervento del premier sloveno Robert Golob, dal titolo: "Leadership per la pace", che si terrà nel quadro del dibattito generale alla sessione annuale dell'Assemblea dell'ONU.
Delio Dessardo