Foto: MMC RTV SLO/Maja Ikanović
Foto: MMC RTV SLO/Maja Ikanović

La Radiotelevisione Slovena si trova di fronte a una profonda crisi finanziaria che richiede una riforma radicale. Il Ministero della Cultura proponendo l’aumento del canone mensile come soluzione immediata per garantire la sopravvivenza dell'ente ha inevitabilmente scosso l’opinione pubblica e la classe politica. I sostenitori dell'aumento sostengono che è necessario garantire alla RTV le risorse necessarie per produrre contenuti di qualità e per affrontare le sfide poste dalla concorrenza dei media digitali. All'interno della coalizione di governo, cresce sempre di più l'appoggio all'idea di aumentare il contributo. Il deputato del Movimento Libertà Borut Sajovic, ha dichiarato che, pur non essendoci ancora stata una discussione formale in seno al partito, è evidente la necessità di investire maggiori risorse in un servizio pubblico di qualità. Ha altresì sottolineato come negli ultimi quindici anni quasi tutti i prezzi siano aumentati e che la RTV non faccia eccezione. Dall’altro lato, i critici temono che un ulteriore aumento del canone possa gravare eccessivamente sulle tasche dei cittadini, già provati dall'aumento del costo della vita. Il Ministro delle Finanze Klemen Boštjančič sottolinea la necessità di una riorganizzazione interna per migliorare l'efficienza e ridurre i costi. La decisione di aumentare il contributo dichiara, potrebbe avere un impatto negativo e non rappresenta una soluzione a lungo termine. Secondo il Ministro: “è necessario individuare le cause profonde dei problemi della RTV Slovenia e adottare misure mirate per risolverle.” La decisione sulla questione avrà un impatto significativo sul futuro del servizio pubblico radiotelevisivo sloveno, influenzando sia la qualità dei programmi offerti che l'autonomia editoriale dell'ente.

Il decreto, fa sapere il Ministero della Cultura dovrebbe essere adottato entro la fine del mese e il contributo, rimasto invariato dal 2012, dovrebbe raggiungere i 14,02 euro al mese per famiglia a partire dal 2025 invece degli attuali 12,75.