Secondo gli ultimi dati finora in Slovenia i casi confermati della variante Omicron rappresentano circa il 4 percento dei nuovi contagi, ma secondo alcuni scenari entro l'anno nuovo si potrebbe arrivare già al 60 percento. Per questo motivo gli esperti invitano i cittadini a vaccinarsi con la terza dose, proprio per l'estendersi di Omicron, in quanto considerata molto più contagiosa delle precedenti, anche se finora i sintomi sembrano blandi. Nonostante i rapporti incoraggianti provenienti da altri paesi, secondo cui il decorso della malattia con questa variante è meno grave, le strutture sanitarie per i pazienti Covid e il personale medico già sovraccarichi possono essere rapidamente spinti oltre il limite. Per Mateja Logar, a capo del gruppo consultivo per l'emergenza Covid, la crescita esponenziale dei contagi con Omicron potrebbe manifestarsi già nei prossimi giorni, oppure pochi giorni dopo il nuovo anno e gli ospedali sloveni rischiano come detto di trovarsi nuovamente sotto pressione e in gravi difficoltà.
E questo lunedì sarà esattamente un anno da quando in Slovenia è scattata la vaccinazione contro il Covid. Essendo state le prime forniture molto limitate all'inizio la precedenza riguardava le categorie più fragili ed esposte, come gli ospiti delle Case di riposo e il personale sanitario impegnato in prima fila nella lotta al nuovo coronavirus. Oggi, nonostante i vaccini siano disponibili per tutti, senza problemi di distribuzione, in Slovenia, rispetto ad altri paesi europei, soltanto il 59 percento dell'intera popolazione ha ricevuto almeno la prima dose, il 56 percento anche la seconda. In base ai dati del governo ora è completamente vaccinato il 66 percento della popolazione adulta, si sale al 77 tra gli over 50. Per aumentare ulteriormente la percentuale nei giorni precedenti le festività è stata anche organizzata una campagna vaccinale a tappeto, dal 19 al 23 dicembre, e i risultati sono stati incoraggianti.
Delio Dessardo