Impennata dei contagi ieri in Slovenia. 34 casi di positività al tampone, su 1159 test effettuati. lo rende noto il bollettino quotidiano del governo. È il numero più alto degli ultimi tre mesi. 36 casi erano stati registrati il 16 aprile. Il maggior numero di contagi, ben sette, nel comune di Velenje, cinque a Hrastnik, tre a Cerknica e a Lubiana. Due i casi anche a Capodistria. "Non si tratta più di un problema esclusivamente medico", avverte il portavoce del governo per la gestione della crisi, Jelko Kacin, "richiede un lavoro aggiuntivo degli epidemiologi dell'istituto nazionale di salute pubblica per scoprire nel più breve tempo possibile il maggior numero di persone venute in contatto con i contagiati". "Siamo ad un bivio", ha detto dal canto suo il premier Janez Janša; "vanno scrupolosamente rispettate le limitazioni più urgenti, le disposizioni per la quarantena e le norme igieniche per impedire il propagarsi dell'epidemia". Ed è in vigore con oggi la legge con i provvedimenti di intervento per affrontare una eventuale seconda ondata di Covid 19; prevede tra l'altro l'utilizzo delle applicazioni agli smartphone per la tracciabilità di quanti sono stati contagiati e di quanti hanno l'obbligo della quarantena. Approvata giovedì dalla Camera di Stato, la normativa, contestata dalle opposizioni, dovrebbe diventare operativa nelle prossime settimane. Non si esclude una verifica costituzionale, in quanto l'applicazione metterebbe a rischio il diritto alla privacy. Questo fine settimane intensificati anche i controlli dei locali pubblici, in particolare bar e ristoranti, da parte dell'ispettorato sanitario per accertare il rispetto del distanziamento fisico.
Delio Dessardo