Foto: BoBo
Foto: BoBo

La presidente della Commissione d'inchiesta, Mojca Šetinc Pašek, ha confermato che secondo il rapporto, ancora provvisorio, diverse società avrebbero finanziato dei media legati a membri o simpatizzanti del Partito Democratico. In cambio avrebbero ottenuto una concessione per la gestione dei corsi d'acqua. Queste aziende avrebbero pagato i media per spazi pubblicitari, l'importo delle loro regolari transazioni però supererebbe di gran lunga i prezzi sul mercato. Sorge quindi il sospetto che le società stessero pagando per servizi fittizi. "I contratti pubblicitari per un importo totale di 500 mila euro sono stati stipulati nel momento in cui le suddette imprese hanno ottenuto le concessioni per la gestione e la pulizia dei corsi d'acqua da parte del Ministero per l'Ambiente, allora presieduto da Andrej Vizjak," recita il rapporto. Secondo Šetinc Pašek, si tratterebbe di almeno 2 o 3 aziende, che sono poi diventate oggetto dell'inchiesta parlamentare. La documentazione, per il momento, non è completa, perciò la Commissione chiederà ulteriori spiegazioni ad alcune autorità e istituzioni competenti.
L'SDS per ora non ha voluto fare commenti. La deputata Anja Bah Žibert ha affermato soltanto che "questioni del genere in questo momento risultato alquanto ridicole". È convinta infatti che "i problemi reali sono molto più grandi rispetto al finanziamento di alcuni quotidiani e media".
Nel rapporto provvisorio viene rivelato, tra l'altro, nel caso delle società NovaTV24.si, Nova hiša, Nova obzorja e Geopolar Zaščite, incluse nell'inchiesta, si tratta di un "intervento politico e di un progetto economico-finanziario del Partito Democratico". La Commissione ha concluso quindi che le società menzionate operano come "conti di comodo" dell'SDS.
La modalità di ingresso del capitale ungherese nelle aziende in questione dimostra anche gli interessi economici e politici dell'Ungheria e in particolare del premier, Viktor Orban, e dei suoi più stretti collaboratori politici, si legge ancora nel rapporto. La Commissione investigativa ritiene che l'Ungheria abbia un chiaro interesse a rilevare o controllare alcuni importanti settori economici in Slovenia, e che ciò riguarda pure gli interessi personali della cerchia più stretta di Viktor Orban.