Se questo sarà un nuovo attore politico sulla scena nazionale sarà il tempo a dirlo, intanto Anže Logar, uno dei principali esponenti del partito democratico, andato al ballottaggio alle ultime Presidenziali e dato come politico di centro destra preferito in base a praticamente tutti i sondaggi, ha deciso di dare vita a un’organizzazione che si occuperà di temi rilevanti di una Slovenia definita “politicamente troppo frammentata”. Lo aveva già annunciato a termine delle presidenziali Logar, “siamo dinanzi a qualcosa di grande” aveva detto dopo aver ottenuto ben 400 mila voti. “Stiamo creando una piattaforma attraverso la quale possiamo cercare, discutere e proporre dei cambiamenti” ha affermato Logar durante la seduta costitutiva della piattaforma, invitando le persone ad abbandonare i divani di casa e agire per costruire un paese aperto e sereno. Alle tavole rotonde che verranno organizzate si discuterà di sanità, giovani, media, giustizia, tecnologia, ambiente ed economia; “non ci saranno temi tabu, ma relatori esperti che contribuiranno a elaborare una serie di misure concrete” ha detto Logar valutando che uno dei problemi maggiori del paese è rappresentato dagli ostacoli amministrativi. I suoi toni concilianti hanno coinvolto nel progetto numerosi personaggi di spicco della società slovena, tra i quali il capo gabinetto dell’ex Presidente Borut Pahor, Alja Brglez, l’ex eurodeputata Romana Jordan, la parlamentare Eva Irgl, l’economista Igor Masten gli ex Ministri dell’istruzione in quota SD, Jernej Pikalo e del terzo governo Janša, il Ministro per lo sviluppo digitale Mark Boris Andrijanič. Ma a suscitare numerosi interrogativi è l’atteggiamento che il leader SDS, Janez Janša avrà nei confronti di Logar e della piattaforma, questi aveva infatti twittato che il progetto portato avanti da Logar rappresenta un arricchimento della scena politica nazionale che non “rifiuta ma nemmeno sostiene”. Logar ha comunque ribadito che per il momento non intende fondare un partito politico, soluzione auspicata dal Presidente di Nuova Slovenia, Matej Tonin il quale aveva detto che è disposto a pagare il prezzo di perdere alla Camera un deputatao a favore di un forte blocco di centro destra.
Dionizij Botter