Il governo sloveno ha accolto le direttrici per una riforma dell'imposta fiscale che, come ha detto il Ministro delle finanze Matjaž Han, dovrà essere ancora a lungo discussa in parlamento. In questa tornata sono stati presi in considerazioni soprattutto gli immobili. L'esecutivo propone di lasciare inalterate le tasse sulla prima casa e di aumentare quelle sulla seconda, se in questa non è registrato nessuno quale residente. L'obiettivo è soprattutto quello di allargare l'offerta degli immobili in affitto a lungo termine. Questi verrebbero tassati in misura nettamente inferiore rispetto a quelli dati in affitto per brevi periodi, come i Bed and breakfast. Più immobili sul mercato, a detta del premier Golob, porteranno ad affitti meno onerosi e prezzi meno cari rispetto a quelli attuali degli stessi alloggi. Il governo valuta che con i cambiamenti previsti - la quota ipotizzata è dell'1,54% - lo Stato raccoglierebbe circa 600 milioni di euro che verrebbero impiegati per aumentare gli stipendi. "Vogliamo da una parte far calare i prezzi degli immobili e dall'altro aumentare il potere d'acquisto dei cittadini" ha detto il premier. "Un andamento che ci avvicina a prassi già rodate in Europa che impongono più tasse sul patrimonio e allentano la pressione fiscale sulle paghe". Il Consiglio dei Ministri ha infine criticato il nuovo sistema di rendicontazione degli oneri di rete, invitando l'Agenzia nazionale per l'energia a ripristinare con il 1 febbraio le modalità di rendicontazione precedenti.
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