Sul luogo di una delle battaglie più cruente e drammatiche combattute sul suolo dell'attuale Slovenia durante la seconda guerra mondiale, l'ex presidente della Repubblica Milan Kučan ricorda l'importanza di tener presente quanto fu importante la lotta clandestina della Resitenza per arrivare alla libertà e "allo Stato sovrano che oggi abbiamo". Durante il processo di indipendenza della Slovenia "ha avuto un senso - dice Kučan - anche ribellarsi e opporre resistenza all'Armata popolare jugoslava". Negli ultimi anni si palesano con più evidenza in tutta Europa "sintomi di sovranismo, nazionalismo, egoismo". Quel che preoccupa Kučan è in particolare il fatto che, con la scusa del Covid, vengono approvati decreti che limitano la libertà delle persone e che spesso non hanno nulla a che vedere con la pandemia. Un pretesto insomma. Il governo si permette di "attaccare i giudici, violare leggi, interferire sull'autonomia di procuratori, stampa e forze dell'ordine". E ancora "non rispetta la divisione stato-chiesa, ne' il diritti e la dignità umana". Kučan si dice preoccupato anche da una certa apatia nella società che non vede o fa finta di non vedere il riemergere di simbologie neofasciste: "Invece di condannarle senza se e senza ma, si tende a minimizzare". "Non bisogna tacere" ha concluso Kučan invitando tutti, ad aprile, ad andare a votare. (a.c.)
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