“Le Zone economiche che Italia e Croazia intendono proclamare non potranno influire in alcun modo sul lavoro dei pescatori sloveni né su quello del Porto di Capodistria” così il capo diplomazia Anže Logar che ha aggiunto “con Roma e Zagabria stiamo armonizzando la Dichiarazione congiunta nella quale rientreranno sicuramente pure gli interessi del nostro paese”.
Il ministro degli esteri ha sottolineato che è intenzione di Lubiana aderire al documento ma ha fatto anche capire che se in questo non saranno inclusi gli interessi strategici della Slovenia la sua firma non ci sarà. “Il nostro punto di partenza è la sentenza arbitrale e non abbiamo intenzione di negare uno dei punti saldi della nostra politica estera” ha detto ancora Logar affermando che intende trattare per il rispetto della posizione slovena.
Invitando tutte le forze politiche ad astenersi da commenti scorretti e inappropriati che potrebbero indebolire la posizione negoziale di Lubiana alla vigilia della trilaterale triestina, il ministro degli esteri ha lasciato dunque aperta la possibilità che non ci sia la sua firma alla Dichiarazione. “Se sarà sottoscritta, la renderemo pubblica” ha detto Logar aggiungendo che sul vertice di domani come su altri incontri informerà la commissione esteri del Parlamento.
“L’istituzione delle ZEE non porterà alcun cambiamento per gli stati membri dell’Unione europea e dunque non ci saranno difficoltà per i pescatori sloveni che potranno raggiungere come finora il mare aperto; le limitazioni interesseranno invece quelli di paesi terzi” ha spiegato Logar sottolineando che si avrà invece la possibilità di partecipare nella definizione del regime da adottare per questo settore. “Nessuna difficoltà, inoltre, per lo scalo capodistriano poiché il diritto di navigazione e sorvolo sono garantiti dalle normative e codici internazionali” ha ricordato ancora il capo diplomazia affermando che Roma e Zagabria potranno unicamente controllare il rispetto degli standard ecologici delle navi in transito, ma questo è un diritto che detengono anche ora visto il contatto tra le acque territoriali di Italia e Croazia nell’ area dell’ isola di Palagruža (Pelagosa).
“Le Zone economiche non rappresentano alcun ostacolo neanche per quanto concerne il confine marittimo e il contatto della Slovenia con il mare aperto in quanto la delimitazione interessa l’ attuale area di Mare aperto” ha concluso il capo diplomazia smentendo fermamente le voci secondo le quali – nell’ambito delle ZEE- si cercherebbe di risolvere la questione confini. “Sarebbe un tentativo assurdo poiché si tratta di due argomenti totalmente diverse” ha detto Anže Logar.
Lionella Pausin Acquavita