“Il sostegno che abbiamo ottenuto dimostra che il mondo crede nelle nostre buone e pacifiche intenzioni, a conferma che un paese piccolo come la Slovenia, priva di secondi fini, può contribuire a costruire la pace e un mondo migliore” ha detto il premier Golob dicendosi sicuro che il paese contribuirà nella soluzione dei problemi globali. L’elezione a membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è una grande responsabilità, ha inoltre aggiunto il premier, illustrando tra le priorità la politica ambientale e l’impegno per il raggiungimento della pace in Ucraina e la ricostruzione del paese. “Se l’anno scorso ci siamo fatti sentire a livello europeo, faremo il possibile per far valere le nostre ragioni pure a New York, ha detto Golob. Presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar ha detto di essere disposta a dare il suo contributo alla diplomazia slovena per portare a termine l’impegno internazionale. “Un riconoscimento che indica una grande fiducia” ha detto la ministra agli esteri Tanja Fajon “nessuno si poteva aspettare un successo così ampio, dove il sostegno è stato espresso pure da paesi con i quali non abbiamo particolari rapporti di partnership, si tratta di un occasione pure per l’economia, la cultura e per l’interscambio scientifico” ha detto la Ministra annunciando che entro l’estate verrà istituita una squadra di coordinamento. “La Slovenia non ha fardelli del passato e sulla scena internazionale viene vista come un elemento in grado di collegare diversi interessi” ha inoltre ribadito la Fajon dicendo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite necessita di essere riformato. Bisognerà inoltre trovare il modo per interagire con la Russia, senza il dialogo non sarà possibile risolvere le sfide, ha detto la Fajon. Saranno poi, i diritti umani, gli aiuti per lo sviluppo, ma soprattutto la stabilità nei Balcani occidentali, i temi sui quali la Slovenia intende puntare maggiormente durante il suo biennio al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Dionizij Botter