Prorogato fino alla fine di agosto il dibattito pubblico sulla proposta di modifiche alla legge sui media, che riguarda anche RTV Slovenia. È quanto concordato al vertice della coalizione alla Camera di Stato, presenti i presidenti dei partiti della maggioranza e i capigruppo parlamentari. Lo hanno confermato Desus e Nuova Slovenia. L'ultima parola in merito alla proroga spetta al ministero della cultura. La coalizione non ha discusso dei contenuti del documento, all'origine di polemiche soprattutto per il fatto che per il dibattito pubblico erano stati riservati soltanto pochi giorni. Il Desus aveva chiesto al Ministero della Cultura di prorogare il termine a 60 giorni, trattandosi di modifiche radicali in primo luogo relative alla gestione e al finanziamento di RTV Slovenia e dell'agenzia di stampa slovena, la STA. Aleksandra Pivec, leader del Desus, ha spiegato che è necessario garantire un dibattito approfondito, che coinvolga anche esperti nel campo dei media, soltanto dopo si potrà prendere una decisione politica. Anche il difensore civico, Peter Svetina aveva definito troppo breve il tempo concesso per il dibattito pubblico, chiedendo una correzione. Il direttore generale dell'EBU, l'Unione Europea di radiodiffusione, Noel Curran, in una lettera al premier sloveno Janez Janša, esprimendo preoccupazione per il futuro dei mezzi di informazione pubblici in Slovenia; lo invitava a sua volta a prorogare i termini del dibattito pubblico sulle bozze di legge, 3 in tutto che, se approvate, cambieranno parecchio il mondo dei media in Slovenia. Oltre alle modifiche di quella sulla Radiotelevisione di Slovenia, il Ministero della Cultura ha messo a punto anche quelle sui media in generale e sulla STA. Prevedono tra l'altro il dirottamento di parte del canone, l'8 percento, per finanziare altri media. L'EBU sottolinea che l'ente radiotelevisivo pubblico necessita di finanziamenti adeguati e stabili per il suo funzionamento.
Delio Dessardo