A bordo più di venti piccoli pazienti affetti da malattie croniche, diabete e tumori, le loro madri e altri famigliari, ma non il dispositivo “DarsGo” installato per il pagamento automatico del pedaggio autostradale. Perciò gli impiegati della Società per le Autostrade slovene, Dars, hanno fermato l’autobus partito la sera prima dal confine tra Ucraina e Ungheria.
I conducenti, ignari del nuovo sistema di pedaggio elettronico, si sono visti costretti a saldare una multa di mille euro per poter proseguire, nonostante la stessa Dars avesse previsto la l’esenzione per gli ucraini che giungono o attraversano la Slovenia, vista la situazione in corso. Per beneficiare dell’esenzione, però, è necessario annunciare il transito con almeno 24 ore di anticipo e fornire motivazioni valide.
Dalla DARS precisano che nel caso di sabato scorso non si è trattato di un autobus con targa ucraina, ma con targa italiana, il trasporto umanitario non è stato annunciato e l'autista del bus non ha presentato alcun documento o certificato in relazione al trasporto umanitario. L'autobus non era provvisto di un dispositivo DarsGo e ha violato le disposizioni della legge sulla riscossione dei pedaggi, quindi all’autista è stata comminata una multa di 800 euro. Alla DARS si rammarichiamo per l’accaduto porgendo le proprie scuse. All’autista suggeriscono di presentare ricorso e precisano che hanno deciso effettuare una donazione a Croce Rossa e Caritas a favore dell'Ucraina.