Le autorità competenti dichiarano che non corrispondono al vero le voci secondo le quali la Slovenia pianificherebbe la chiusura dei confini con la Croazia 14 giorni prima dell'inizio dell'anno scolastico, per limitare la diffusione del nuovo coronavirus; lo conferma anche quanto detto dai due capi diplomazia e cioè che né Lubiana, né Zagabria pensano in questo momento a delle restrizioni aggiuntive. Il Ministero della Pubblica Istruzione sottolinea dal canto suo che il lavoro nelle scuole procederà seguendo il quadro epidemiologico. Il percorso didattico nel prossimo anno scolastico dovrà essere pronto a adeguarsi; per questo motivo sono stati messi a punto vari modelli per l'organizzazione delle lezioni. Tutto dipenderà, come detto, dal quadro epidemiologico nella seconda metà di agosto. Il nostro auspicio, così il Ministero dell'Istruzione, che la situazione sia tale da permettere a tutti di frequentare la scuola in presenza.
Bojana Beović, a capo del gruppo consultivo di esperti per l'emergenza Covid 19 al Ministero della Salute, ha negato che la sua squadra abbia discusso della possibile chiusura della frontiera con la Croazia nella seconda metà di agosto, per scongiurare un diffondersi del virus nelle scuole. Ha però consigliato a quanti hanno bambini in età scolare di rimanere a casa in questo periodo, evitando viaggi all'estero. Nessun riferimento a misure aggiuntive anti Covid in funzione scuola nemmeno nei colloqui tra i due capi diplomazia. Anže Logar ha detto che la Slovenia ha pronto un piano in materia di regime alla frontiera, che verrà adeguato al quadro epidemiologico.
Delio Dessardo