Foto: BoBo
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SI a trattative per un accordo di collaborazione progettuale con il pentapartito, che dovrebbe dare vita ad un governo di minoranza. Lo ha deciso la base della Sinistra, tramite il referendum interno. Ha aderito alla consultazione, in forma elettronica, il 41 percento degli iscritti, quorum quindi ampiamente superato; per la validità era necessaria una adesione minima del 25 percento; l'84 percento ha detto SI alla continuazione del negoziato, che avrà come punto di riferimento il contratto di coalizione, armonizzato anche con il contributo del partito di Luka Mesec. L'esito del referendum non significa comunque l'appoggio automatico della Sinistra al momento del voto in Aula per la conferma di Marjan Šarec quale mandatario per la formazione del governo. Ora si aprono le porte per il proseguimento e la conclusione dei negoziati, ha spiegato il deputato della Sinistra Primož Siter, era questo anche il senso del quesito referendario; si tratta di arrivare ad un accordo finale sulla collaborazione progettuale, sulla base del quale sarà possibile assicurare i voti di sostegno a Šarec. Per Mesec, coordinatore del Partito, non dovrebbero comunque sorgere problemi. Questo venerdi vertice del pentapartito per discutere della formazione del governo e nuovo confronto a sei per le armonizzazioni finali sui punti chiave del protocollo di collaborazione. L'esito del referendum è stato intanto commentato da Marjan Šarec; è una buona premessa per i passi futuri; dopo la firma del protocollo di collaborazione, ha detto, avremo adempiuto a tutte le condizioni per il sostegno della Sinistra all'incarico di mandatario. Il voto in Aula è in programma venerdi 17 agosto. Se confermato, Šarec avrà tempo fino al primo settembre per completare la lista dei ministri; il voto di fiducia alla compagine governativa si terrà fra l'11 e il 14 settembre.