La riunione-fiume di venerdì fra le parti sociali ha di sicuro raggiunto un risultato. E’ stato infatti adottato all’unanimità un disegno di legge sulla cassa integrazione per le situazioni aziendali di crisi, il cui contenuto sarà oggetto di dibattito pubblico e di discussione interministeriale nelle prossime due settimane, per poi passare sul tavolo del governo nella prima settimana di febbraio e arrivare in Camera di Stato subito dopo, dove seguirà una procedura legislativa abbreviata per entrare quanto prima in vigore. Il ministro del Lavoro, della Famiglia, degli Affari Sociali e delle Pari Opportunità, Luka Mesec, ha espresso soddisfazione per questo traguardo, che secondo lui tutelerà sia i lavoratori che le aziende, in vista degli scenari di crisi previsti per alcuni settori industriali quest'anno. Questo passaggio, infatti, sembrerebbe aver soddisfatto soprattutto i datori di lavoro, secondo cui il nuovo regime allinea la Slovenia ad Austria, Germania e Francia. Molto più complicata la strada per l’introduzione di un’imposta immobiliare, come auspicato dal ministero delle Finanze. Il timore delle parti sociali, infatti, è che così come è strutturata potrebbe ricadere su coloro che non possiedono immobili residenziali come investimento. Tutto rinviato quindi, così come sull’aumento del salario minimo, tema sul quale sindacati e datori di lavoro si sono trovati su fronti completamente opposti. Mentre i primi proponevano un adeguamento del 3,5% per il 2025, in linea con la reale situazione economica, i datori di lavoro hanno fatto solo una debole apertura per adeguarli all'inflazione. Rinviata al gruppo di lavoro la legge sull'istruzione superiore, un passaggio molto delicato, secondo i sindacati, perché modifica anche le forme di finanziamento, motivo per cui il disegno di legge è stato rinviato al gruppo di lavoro.
Valerio Fabbri