Quest'anno la raccolta del sale nelle saline di Sicciole sarà una delle più magre delle ultime annate. Le condizioni meteo non sono state favorevoli, nel momento topico i bacini salanti anziché' baciati dal sole e accarezzati dal vento che fanno precipitare il cloruro di sodio in purissimi cristalli di sale ricchi di preziosi oligoelementi, sono stati inondati dall'acqua piovana. La fase della raccolta nella quale si concilia mirabilmente la tradizione "salinara" di queste terre e l'elevatissima qualità del sale ne risentiranno ma solo in termini di quantità.
All'inizio della stagione, tra aprile e maggio, le condizioni meteo lasciavano ben sperare. A giugno però il tempo instabile e le abbondanti precipitazioni hanno portato sino a 22 centimetri di acqua dolce nei singoli bacini saliferi, vanificando in pratica l'accurato lavoro di preparazione dei bacini svolto durane i mesi freddi, ha precisato Dario Sau, responsabile della produzione. "La stagione è catastrofica", - ha aggiunto - finora sono state prodotte da 350 a 400 tonnellate di sale, un decimo della resa media. Una stagione considerata mediamente buona porta alla raccolta di 2.500 a 2.700 tonnellate di sale, Sau però in merito a quella corrente non ha voluto esprimersi. Lo scorso anno i salinai sono riusciti a raccogliere solo 1300 tonnellate di sale e 15 tonnellate di fior di sale.
Nelle saline di Sicciole ricordiamo si opera artigianalmente, col "gavero" in mano, come facevano i piranesi di una volta. Si inizia al mattino preso e la raccolta procede fino alle nove, poi si riprende al pomeriggio e si va avanti sino a sera. Attualmente a Sicciole si lavora in 26 bacini saliferi, dei 55 totali presenti. Oltre la metà infatti sono inattivi in quanto abbisognano di notevoli lavori di ripristino e per i quali mancano i mezzi. Alcuni bacini saliferi sono anche dati in affitto.
Lo scenario delle saline è davvero suggestivo e da alcuni anni in prossimità dei bacini saliferi, immerso nella natura incontaminata, opera un centro termale all'aperto; del tutto singolare, infatti, sfrutta le proprietà del sale, dei fanghi e dell'acqua marina per scopi preventivi e curativi.


Corrado Cimador


Foto: Radio Capodistria
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