Il presidente della Repubblica Borut Pahor ha preso parte, in qualità di ospite d'onore, al tradizionale raduno organizzato a Opatje Selo, sul Carso. Nel suo discorso Pahor ha ricordato il 15 anniversario del grande allargamento ad est dell'Unione europea che ricorre proprio il primo maggio.
Pahor ha definito l'adesione della Slovenia all'Unione europea una delle pietre miliari della storia del nostro Paese. La Slovenia, ha ricordato, non è diventata indipendente per rimanere isolata ma per integrarsi e confrontarsi con gli altri Paesi membri in qualità di stato sovrano. L'appartenenza all'Ue, ha detto Pahor, ci ha permesso di sentirci più sicuri, essere uno dei paesi più avanzati in termini di coinvolgimento nei più moderni percorsi tecnologici ed avere la possibilità di sviluppare in maniera semplice e pacifica la nostra identità. Il rafforzamento dell'Unione europea è nel nostro interesse nazionale, pertanto in questo momento di stallo, dobbiamo fare l'impossibile per rilanciare l'idea di Europa. Per Pahor l'essenza dell'Unione europea sta nella forza che i Paesi membri traggono da quanto li accomuna. In occasione del Primo maggio, il presidente ha voluto invece evidenziare l'importanza dell'eliminare le disuguaglianze sociali per consentire al Paese di progredire.
L'importante anniversario è stato ricordato anche dal premier Marjan Šarec nel suo intervento a Ravne, in Carinzia. Indipendentemente da quello che viene detto, ha sottolineato, l'Ue rappresenta qualcosa di positivo se viene guidata in modo da assicurare l'uguaglianza e il rispetto per tutti. In merito al primo maggio, Šarec ha sottolineato che questa deve essere la festa dei lavoratori e non delle ideologie. Al contempo ha ricordato con rammarico le tante aziende e marchi sloveni che sono falliti non a causa dei dipendenti, ma a causa dell'avidità di singoli.
Maja Novak