Dal testo della bozza di modifica alla legge sulla Radiotelevisione Slovenia, come rileva il quotidiano Dnevnik, emergono tre grandi interventi innanzitutto parte del canone dovrebbe essere spartito ad altri media, un 3% dovrebbe andare al finanziamento dell'Agenzia di stampa nazionale, Sta, mentre un altro 5% sarebbe devoluto al conseguimento di obiettivi di interesse pubblico nell'ambito dei mezzi di comunicazione di massa. Ciò genererebbe perdite pari a circa 6,7 milioni di euro. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge il governo vorrebbe inoltre, escludere dal sistema RTV il reparto trasmettitori e reti di comunicazione, onde permettere ad altri soggeti di utilizzarli, aggravando di ulteriori 7,6 milioni di euro le perdite dell'ente pubblico, e trasformarlo in una società autonoma. Questo quanto emerge dal documento visionato dal quotidiano Dnevnik. In base alle prime valutazioni ad opera dei vertici dell'RTV, la diminuzione delle entrate provocata dalla legge bloccherebbe il funzionamento dell'ente pubblico. Secondo il direttore generale della Radiotelevisione Slovenia, Igor Kadunc, ciò porrebbe la questione della costituzionalità del finanziamento di altri media usufruendo delle risorse ottenute con il canone nelle condizioni attuali. In questo momento mancano per il normale funzionamento dell'ente più di 8 milioni di euro, mentre le precedenti decisoni della Corte costituzionale dimostrano che è possibile mettere mano ai fondi dell'Rtv soltanto quando è possibile garantirne il suo normale funzionamento, quindi difficiclmente la Corte lo consentirebbe.
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