Dopo aver proclamato la fine dello stato di epidemia, il governo sloveno affronterà domani una serie di provvedimenti che andranno via via ad allentare le precedenti restrizioni. Ma l'esecutivo sta per approvare anche un nuovo pacchetto di leggi - il terzo - a sostegno dell'economia. Vediamo quali sono le novità più rilevanti della proposta normativa che aspetta ancora una verifica da parte dei partner sociali. Si prevede innanzitutto il sovvenzionamento dell'orario ridotto di lavoro - in un margine tra le 20 e le 36 ore - che spetterà ai datori non in grado di garantire il 90 per cento degli obblighi lavorativi ad almeno il 10 per cento dei dipendenti. Si parla di sovvenzioni da un minimo di 112 a un massimo di 448 euro, per un miliardo di euro finanziati dalla UE nel lasso di tempo tra il primo giugno e, al massimo, fino al 30 novembre.
Il disegno di legge del governo sloveno allarga il cerchio dei beneficiari dei contributi ad alcune categorie escluse dai precedenti provvedimenti; ad esempio badanti e baby sitter. Lo Stato pagherà loro più o meno quanto avrebbero guadagnato negli ultimi due mesi se avessero continuato a prestare servizio. Si propone inoltre di aumentare del 10% le sovvenzioni - con effetto fino alla fine dell'anno - sui salari delle persone disabili. Il Ministero per l'agricoltura insiste sulla necessità anche di aumentare la quota degli indennizzi per i danni subiti da agricoltori e pescatori professionisti. Per chi lavora nel settore turismo ed è attualmente in aspettativa, il Ministero all'economia propone di prorogare fino alla fine di giugno la copertura dell'80 per cento dei salari. Sempre in tema di turismo, il nuovo pacchetto legislativo prevede ancora la distribuzione di bonus da 200 euro spendibili nell'offerta turistica slovena.
Tra i provvedimenti previsti dal disegno di legge anche quello che ha suscitato le proteste delle associazioni ambientaliste, e cioè la direttiva con la quale il governo Janša mira ad agevolare la realizzazione di progetti infastrutturali e urbanistici. Gli investitori potranno aprire il cantiere non appena verrà loro rilasciato il permesso edilizio. L'eventuale ricorso di una ONG non potrà fermare l'avvio dei lavori. (a.c.)
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