Con la revoca dello stato di epidemia in Slovenia, e' stato compiuto un nuovo passo verso il rientro alla normalita'. Ma il rischio di contagio, a livello globale, non si è ancora esaurito. Il Ministro della sanita' Tomaž Gantar invita alla cautela. "E se ci sarà una seconda ondata di Covid - ha detto il Ministro - dovremo prepararci meglio".
È grazie al rispetto delle misure di contenimento che oggi possiamo parlare della fine dell’epidemia, ha detto Gantar, ricordando che il virus non verrà completamente sconfitto finche’ non verrà trovato un farmaco o un vaccino efficace. Il Covid-19 non è scomparso e la pandemia è tuttora presente, ha detto il Ministro della sanità, ribadendo che numerosi paesi in questo momento si trovano in grosse difficoltà a causa del virus. Questo momento di tregua va sfruttato per consolidare le infrastrutture sanitarie che avranno il compito di curare le persone affette da Coronavirus e garantire un servizio medico anche alle persone affette da altre patologie. Lo ha detto il direttore della clinica pneumologica di Golnik, Aleš Rozman. In futuro si dovrà investire maggiormente sull’istruzione di quadri professionali e puntare sulle assunzioni di ulteriori operatori sanitari che dovranno essere in grado di dare vita a vere e proprie squadre mobili operative sul campo, ha spiegato Rozman.
E intanto il governo sloveno stima che i primi due pacchetti di legge anti-coronavirus abbiano salvato 260 mila posti di lavoro. Il premier Janša ha ricordato che i provvedimenti in questione hanno sostenuto finanziariamente un milione e 300 mila cittadini. "Ma la sfida principale - ha aggiunto il primo ministro - è quella che abbiamo davanti e cioè riuscire a far sì che le imprese non solo sopravvivano, ma che riprendano a operare con successo".
Dionizij Botter