Il governo, su richiesta della Confederazione di sindacati del settore pubblico, ha prorogato ad oggi i termini per la firma preliminare dei contratti collettivi e degli altri documenti oggetto delle trattative tra le parti sociali inerenti la riforma del sistema del pubblico impiego. I contratti sono stati parafati dai sindacati delle agenzie pubbliche, adesso dallo Sviz che rappresenta i comparti dell'istruzione, della scienza e della cultura, mentre hanno già annunciato che non firmeranno l'intesa i sindacati dell'amminstrazione pubblica e degli organi statali, che rappresentano tra gli altri le forze dell'ordine. Quest'ultime chiedono uno scatto salariale lineare di almeno quattro classi. Secondo i rappresentanti sindacali si sta svalutando il lavoro di queste categorie, a fronte dell'aumento salariale medio previsto nel settore pubblico di 5,6 classi. Per il governo c'è ancora tempo per trovare una soluzione, le organizzazioni sindacali di categoria minacciano azioni più dure se le loro richieste non saranno soddisfatte
Venerdì è prevista la firma dei contratti collettivi, come detto anche lo Sviz, tra le organizzazioni sindacali più importanti, siglerà gli accordi per i settori che gli competono, tra cui anche quello della sanità e dell'assistenza sociale, in quanto diversi insegnanti, iscritti al sindacato lavorano negli istituti per bambini con esigenze particolari. (ld)