Foto: MMC RTV SLO/Foto: Reuters
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La Slovenia è convinta che una volta conclusa la prima fase del cessate il fuoco a Gaza, tutti gli sforzi dovrebbero concentrarsi sul raggiungimento di una soluzione pacifica al conflitto. Lo ribadisce il Ministero degli Esteri sottolineando l'importanza di rispettare il diritto internazionale umanitario. Ieri, alla scadenza della prima fase dell'accordo con Hamas, Israele ha sospeso la consegna degli aiuti umanitari, osserva il ministero in un comunicato, rilevando la necessità di agire con ragionevolezza, garantendo l'accesso a tali aiuti. Si esprime anche profonda preoccupazione per le conseguenze delle operazioni militari israeliane in Cisgiordania, soprattutto a Jenin, Tulkarem e Tubas, dove le incursioni hanno causato molte vittime civili, tra cui bambini. Israele, lo ricordiamo, ha sospeso ieri l'invio degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e ha chiuso i valichi di accesso. Il provvedimento è legato al rifiuto di Hamas di accettare il cosiddetto "piano Witkoff", cioè di prolungare la prima fase invece di iniziare la seconda - come concordato - che prevede il ritiro dell'esercito israeliano. Pieno sostegno alla decisione di Israele è subito arrivato da Washington. Hamas invece rileva che la decisione di Netanyahu di interrompere gli aiuti sta ancora una volta confermando il suo disprezzo per le leggi internazionali. Il Qatar, mediatore tra Israele e Hamas, condanna fermamente la decisione del governo di occupazione israeliano di interrompere l'invio di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e la considera una palese violazione dell'accordo di cessate il fuoco e del diritto internazionale umanitario". Per l'Unione Europea gli aiuti umanitari, che sono incondizionati, devono continuare ad arrivare a Gaza e condanna sia il rifiuto di Hamas di accettare un'estensione dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza che il blocco da parte di Israele degli aiuti umanitari al territorio palestinese.

Delio Dessardo