I partiti di coalizione si sono opposti all’unanimità alla proposta di risoluzione, presentata dall'SDS, per inserire la Russia nell'elenco di Stati che sostengono il terrorismo, riguardo la quale i deputati comunque non hanno votato. Favorevole invece Nuova Slovenia.
Il leader SDS, Janez Janša, in nome dei promotori dell'iniziativa, ha presentato la risoluzione affermando che si tratta di un atto di solidarietà che collocherà la Slovenia "dalla parte giusta della storia". L'ex premier ha spiegato che oltre ad alcune organizzazioni internazionali, di cui la Slovenia fa parte, anche i parlamenti di alcuni paesi Ue hanno già adottato una risoluzione del genere. "Finora però solo un Paese ha rigettato tale risoluzione e questa è la Slovenia", ha detto Janša. L'SDS non si illude che Lubiana possa influire in modo significativo sugli eventi in Ucraina, ha ammesso, "al contempo però, per questo motivo, non siamo assolti dalla responsabilità di contribuire al meglio delle nostre forze", ha aggiunto. Janša è convinto che la risoluzione rappresenti un'ulteriore pressione contro Mosca, affinché abbandoni il territorio ucraino.
Il ministro degli Esteri, Tanja Fajon, ha iniziato il suo discorso con un minuto di silenzio per le vittime della guerra. La Slovenia, ha detto, è senza dubbio dalla parte dell'Ucraina ed ha rimproverato l'SDS per voler creare un'impressione distorta della pubblica opinione a riguardo nonché di voler sfruttare la questione per interessi politici interni. Durante il dibattito, il ministro ha anche sottolineato la valutazione del servizio legislativo e legale della Camera di Stato sull'inadeguatezza della risoluzione proposta. Ha poi elencato tutti i modi in cui la Slovenia sta aiutando l'Ucraina e ricordato che il Paese ha già diverse volte ricevuto il ringraziamento di Kiev.
Fajon ha inoltre ribadito che "secondo il diritto internazionale umanitario, il terrorismo non esiste in tempo di guerra", esiste però il reato di diffusione del terrore tra la popolazione civile, qualificabile come crimine di guerra. Infine, ha affermato che il governo di Lubiana considera le "azioni perverse degli aggressori russi" come un crimine contro l'umanità.
Ricordiamo che lo scorso 7 marzo, il Comitato della Camera di Stato per la politica estera ha respinto la risoluzione con quattro voti a favore e nove contrari.
E. P.