Un momento della dichiarazione alla stampa di Andrej Pleterski, di
Un momento della dichiarazione alla stampa di Andrej Pleterski, di "Filo d'argento". A sinistra la deputata di Sinistra/Levica Nataša Sukić, a destra la deputata di Movimento LIbertà Tereza Novak. Alle sue spalle, semi-nascosto, il deputato dei Socialdemocratici Jonas Žnidaršič. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria

Per il presidente dell'associazione "Filo d'argento", Andrej Pleterski, si tratta di una legge molto equilibrata, rispettosa delle opinioni e delle esigenze tanto dei pazienti quanto di medici obiettori e di quel segmento di società ostile alla legge. Ma soprattutto, ha detto ancora Pleterski, nessuno sarà obbligato a fare niente e, nel dubbio, si sceglierà sempre la vita. Per l'organizzazione non governativa si tratta di un successo perché la politica è riuscita a riempire un vuoto legislativo che, secondo Pleterski, esiste da troppo tempo. La legge non parla più in maniera esplicita di eutanasia, come ha precisato la deputata Tereza Novak di Movimento Libertà. Secondo il deputato socialdemocratico Jonas Žnidaršič, si tratta di una misura legislativa di umanità, che è ancora possibile integrare con proposte concrete. Per la deputata di Sinistra Nataša Sukič il problema non sono le probabili, ulteriori richieste di garanzie che verranno avanzate, in particolare dal mondo cattolico. Piuttosto, secondo lei, la medicina moderna non ha ancora raggiunto i progressi necessari per assicurare un fine-vita dignitoso a tutti i malati terminali, e le cure palliative da sole non bastano più. Come sempre però, il diavolo si nasconde nei dettagli, e molte delle garanzie legislative e delle predisposizioni previste nel disegno di legge poggiano su norme in materia sanitaria, come riconosciuto da Novak. Ampia libertà di scelta viene lasciata al paziente, che potrà scegliere in autonomia uno dei metodi disponibili per la somministrazione in modo indipendente del principio attivo per l'interruzione volontaria della vita, e al professionista medico, che potrà rifiutarsi di prendere parte al procedimento se lo ritiene in conflitto con le sue convinzioni personali fondamentali o con la sua coscienza. Come noto, la riforma del sistema sanitario pubblico è uno dei cavalli di battaglia del governo, per questo non è chiaro quale sarà il destino di una legge tanto necessaria quanto complicata, e delicata.

Valerio Fabbri