Foto: MMC RTV SLO/Foto: BoBo
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Il Sindacato dei medici e dei dentisti della Slovenia afferma che il governo continua a rifiutarsi di adempiere agli obblighi derivanti dagli accordi già conclusi e a quelli scritti nel contratto collettivo. In questo modo non garantisce il rispetto degli standard e dei carichi di lavoro dei medici. Inoltre, sempre secondo il Fides, medici e dentisti sono "privati dei diritti fondamentali derivanti dal rapporto di lavoro riguardo l'orario di lavoro", si legge in un comunicato del Sindacato, firmato dal presidente, Damjan Polh. Il Fides ha quindi chiesto l'applicazione dell’articolo 10 del contratto collettivo per medici e dentisti nonché della direttiva europea sull'orario di lavoro. Il Sindacato vorrebbe essere incluso nella preparazione di tutte le leggi e di tutti i regolamenti nel settore sanitario che influenzeranno in qualche modo la posizione e il lavoro di medici e dentisti. Ha infine chiesto che il governo adotti misure immediate per proteggere gli operatori sanitari dalle minacce e dalla violenza verbale e fisica da parte di terzi.
Il Fides ha anche sottolineato che l'accordo con la parte governativa è ancora lontano, nonostante i gruppi negoziali si stiano incontrando settimanalmente ormai da otto mesi per trovare una soluzione alla situazione allarmante nella sanità. "Gli impiegati se ne stanno andando dagli istituti sanitari pubblici, i buoni pediatri vengono invece multati perché sono pronti ad aiutare il settore pubblico", ha avvertito il Sindacato dei medici e dei dentisti. Ha poi aggiunto che le promesse sulle riforme non sono ancora state mantenute, le leggi nel settore sanitario vengono invece scritte da persone che non comprendono la situazione attuale. "Riteniamo che le richieste di sciopero aggiuntive siano necessarie in una situazione come questa, la controparte infatti non è pronta a risolvere le questioni rimaste aperte in modo pacifico", afferma ancora il Fides.