Alla luce delle dimissioni del premier Marjan Šarec, già trasmesse alla camera di Stato, il quesito a cui molti vorrebbero dare una risposta è: elezioni a primavera o rimpasto del governo? Stando ai sondaggi le elezioni politiche anticipate al momento sono le più caldeggiate. Dello stesso avviso è anche il 42-enne premier che ieri ha affermato "Il governo non è stato in grado di attuare riforme radicali o strutturali", e per questo sarebbe onesto ‘andare a elezioni anticipate". Una decisione maturata in quanto consapevole che in parlamento il suo esecutivo di minoranza formato da cinque partiti, difficilmente avrebbe trovato i voti necessari per nominare il nuovo ministro della difesa, dopo le dimissioni di Karl Erjavec, oltre a quello, per ragioni personali, del ministro delle finanze, Andrej Bertoncelj, per altro in quota alla sua lista e a quelle 'in bianco' del ministro per la salute Aleš Šabeder che le aveva consegnate già da due settimane. Convocare elezioni antipate però per Šarec potrebbe rivelarsi controproducente come successo in Italia, l'agosto scorso, a Matteo Salvini, ovvero anziché il rimpasto di governo il leader leghista si ritrovò all'opposizione. Al contempo molti parlamentari si rendono conto che in caso di voto anticipato non troveranno più posto in parlamento. Se ci sarà la possibilità di formare una nuova coalizione di governo, questa opportunità verrà sicuramente sfruttata dal leader dell'SDS, Janez Janša che da tempo fa l'occhiolino al partito del Centro Moderno. Janša inoltre può contare sul partito Nuova Slovenia di Matej Tonin che prima del ricorso alle urne preme per far approvare almeno due leggi, già in procedura parlamentare, ossia la legge d'intervento per ridurre i tempi d'attesa nella sanità e l'altra riguarda le modifiche del Codice penale. Se i tre partiti puntassero a dar vita ad un esecutivo di transizione, a questo punto per avere i numeri per governare basterebbe loro solo l'adesione di una quarta formazione politica. Al momento l'Alleanza Alenka Bratušek ed il Desus, il partito dei Pensionati, non si sono ancora espressi. Stesso dicasi per il Partito Nazionale di Zmago Jelinčič, mentre Dejan Židan dei socialdemocratici ha sottolineato: “La cosa più semplice è andarsene e abbandonare progetti importanti”. Trovare un posto al sole non sarà facile inoltre per la Sinistra di Luka Mesec che sino allo scorso novembre aveva aderito all'esecutivo di miniranza di Šarec.
Corrado Cimador