Si sposta più a sud il confine Schengen, per questo i ministri Boštjan Poklukar, Matteo Piantedosi e Davor Božinović hanno deciso di rinforzare la cooperazione, e dopo oltre un anno di coordinamento e sei riunioni in questo formato, è stato finalmente concordato il pattugliamento trilaterale lungo le frontiere esterne dell'Unione europea. Una buona pratica italo-slovena che è stata estesa ora alla e con la Croazia, nell'auspicio che i buoni risultati possano poi incoraggiare altri paesi della rotta balcanica ad esplorare questa opzione. Il ministro Piantedosi illustra così la nuova iniziativa: "si tratta poi del reale obiettivo, di creare un meccanismo temporaneo per un controllo verso la frontiera esterna dell'Unione euroepa. E siamo fiduciosi che possa funzionare e funzionare anche come esempio per altri paesi, al di là del confine europeo, su come possa essere messa in pratica collaborazioni proficue dal punto di vista del controllo del traffico dei migranti, ma anche più in generale della prevenzione del terrorismo."
Quindi non solo un rafforzamento della lotta contro i trafficanti di esseri umani e l'immigrazione clandestina, ma anche gestione delle principali sfide di sicurezza, a partire dalla imprevedibile minaccia del terrorismo. Per questo i direttori generali delle rispettive polizie hanno firmato un memorandum operativo, che verrà sperimentato per i prossimi tre mesi per poi fare eventuali modifiche. La preoccupazione però è per le ripercussioni sul transito in vista della capitale europea della Cultura Go!2025, fra meno di un mese, ma Piantedosi ha rassicurato dicendo che il monitoraggio avverrà senza particolari ripercussioni sul regolare transito fra i due confini.
Valerio Fabbri