Come spiegato dalla Direzione di Polizia di Novo Mesto ora è possibile sbrigare tutte le pratiche burocratiche riguardanti le persone che attraversano clandestinamente il confine, tramite un coordinamento e una gestione unificati e in un unico sito. Al contempo viene facilitato il lavoro agli interpreti, nonché' il trattamento dei minori non accompagnati, in quanto per questa categoria deve essere presente anche personale dei centri di assistenza sociale. Il centro può accogliere fino a 100 persone, il che soddisfa pienamente le esigenze. Gli stranieri restano nel centro soltanto per poche ore, dopo la verifica della loro identità e le procedure di rito della polizia vengono smistati nelle strutture per richiedenti asilo. Le prime verifiche sono iniziate a fine luglio, ora come detto si lavora a pieno regime. Dall'inizio dell'anno sono entrate illegalmente in Slovenia poco più di 25 mila persone, un migliaio in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel 2022 il numero era stato molto più basso, circa 10 mila, quando però la Croazia non era ancora entrata a far parte dell'area Schengen. Per quanto riguarda la provenienza, al primo posto cittadini della Siria, oltre i due terzi del totale, poi Afghanistan, Turchia, Marocco e Bangladesh. Tra le Direzioni di Polizia più oberate dagli arrivi illegali, quella di Novo Mesto, seguita da Maribor e Capodistria. Da rilevare che si registra un calo delle richieste di protezione internazionale; dal Ministero dell'Interno fanno sapere che quest'anno, fino a luglio, sono state quasi settecento in meno rispetto al 2023. Ricordiamo che contro l'allestimento del centro si era mobilitata la popolazione locale, anche con una iniziativa popolare dei cittadini di Brežice, attraverso una petizione, corredata da quasi 7 mila firme, con la quale chiedevano al governo di rinunciare al progetto e di essere ascoltati, annunciando in caso contrario l'intenzione di rivolgersi a Bruxelles per far sentire la loro voce ed esporre le proprie motivazioni.
Delio Dessardo