Il Ministero della Salute sollecita una verifica straordinaria riguardante la possibile vaccinazione di under 18, /in alcuni centri di riferimento della Slovenia/, con vaccini a vettore virale prodotti dalla Johnson&Johnson e da AstraZeneca. Si tratta infatti di vaccini non registrati per questa fascia di età. "Poniamo sempre al primo posto la salute dei pazienti, per tale motivo, in base alla legge sull’attività medica, abbiamo chiesto alla Camera dei medici di avviare una procedura per chiarire eventuali incongruenze", fanno sapere dal Ministero. Dai dati disponibili sul sito web dell'Istituto nazionale di salute pubblica emerge infatti che sarebbero 219 i soggetti under 18 vaccinati con Janssen della Johnson&Johnson; numero che per AstraZeneca scende a 45 per la prima dose e a 20 per la seconda. Il gruppo consultivo di esperti per la vaccinazione non ha mai emesso raccomandazioni in cui questa sarebbe raccomandata con Janssen e AstraZeneca anche per la fascia di età dai 12 ai 17 anni, in quanto questi sono registrati esclusivamente per l'uso su persone di età superiore ai 18 anni. Esiste anche la possibilità, rileva l'Istituto nazionale di salute pubblica, di qualche errore nell'iscrizione dei dati nel sistema di registro elettronico che aggiorna costantemente numero di vaccinati ed eventuali effetti collaterali.
Intanto l'EMA, l'agenzia europea per i medicinali, deciderà lunedì se approvare o meno la terza dose di richiamo del vaccino per il COVID-19 di Pfizer/BioNTech. Se l'ente regolatorio darà l'ok, l'Europa si allineerà a Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele che hanno già dato il via libera alla terza dose, anche se non c'è un consenso univoco tra gli scienziati sulla sua utilità. Nel frattempo, oltre una decina di paesi europei ha già iniziato a somministrare la terza dose senza il parere ufficiale dell'EMA, ma il probabile nullaosta di lunedì prossimo dell'autorità regolatoria darà protezione legale ai Paesi che hanno deciso di fare la dose di richiamo e spronerà altri Paesi a lanciare programmi simili, anche per combattere la variante Delta, più infettiva nei mesi invernali.
Delio Dessardo