Iniziata lo scorso 1° gennaio la Dakar 2022 si concluderà il 14 gennaio, dopo aver percorso 8.375 chilometri dei quali 4.258 di insidiosissime prove speciali da Hail a Gedda in Arabia Saudita.
Il rally raid più seguito e più tosto al mondo che mette alla prova mezzi e concorrenti, quest'anno sono 1.030, a bordo di 560 veicoli, di cui 166 fra moto e quad, 193 fra auto e SUV, 57 camion e 144 mezzi iscritti alla Dakar Classic, la nuova categoria che è stata introdotta nel 2021. La competizione quest'anno strizza l’occhio alle energie alternative e al futuro, verso una maggiore sostenibilità ambientale. Tra le quattro ruote a combattere anche le auto elettriche, alla prova in un percorso non certo disegnato per loro. Una mano però è arrivata dagli organizzatori che pur di sostenerle nell'impresa così da portare nuova attenzione sul mondo dei veicoli elettrici e spingere lo sviluppo, ha adattato il regolamento. Sono stati inseriti all'interno delle prove speciali, due o tre tappe, per consentire di ricaricare in parte le batterie, e sempre più lo potranno fare in futuro, in quella Dakar che si propone nei prossimi anni un ordine di partenza interamente green. Una decisione accolta con favore specie dall'Audi. La Casa tedesca è in gara con la nuovissima RS Q e-tron interamente elettrica che ha ben figurato nella prima parte del raid, comprese le prove speciali di oltre 330 chilometri. Fino a questo momento, si è palesata affidabile, la quattro ruote Audi, un modello con trasmissione elettrificata che ha due motori da 288 kW e una power unit 4 cilindri a benzina. Le tre vetture in gara sono gestite da mani sapienti quali quelle di Stephane Peterhansel, sopranominato anche Mr Dakar, che ha vinto 14 edizioni della Dakar, sei in moto e otto in auto, e ancora Carlos Sainz, ex campione rally, tre volte vincitore della Dakar (nel 2010, 2018 e 2020) padre del pilota della Ferrari e un fedelissimo come lo svedese Mattias Ekstrom che ha corso nei campionati DTM e WRX, sempre e solo con l'Audi.
Corrado Cimador