Foto: MMC RTV SLO
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"Chi pensa che il gioco della Slovenia sia stato negativo, difensivo e che questo porti a una cattiva reputazione per il calcio del nostro paese, non conosce molto bene come va il calcio". Sono parole del presidente della UEFA, la Federcalcio europea, rilasciate in una lunga intervista per il primo canale della televisione pubblica ha avuto modo di dire la sua su molti temi, di calcio giocato e non. Čeferin, già presidente della Federcalcio slovena, ha visto dal vivo la partita dell’Italia contro la Svizzera, così come quella della Slovenia contro il Portogallo. Come noto gli azzurri sono usciti nel peggiore dei modi, quasi senza lottare, con critiche dure in patria e non solo a tutto il sistema calcio che hanno seguito l’eliminazione. Anche i biancoverdi hanno salutato la Germania, ma sono stati accolti a Lubiana come degli eroi. Questione di prospettive e di punti di partenza, sicuramente, perché l’Italia era campione in carica. Dalle parole di Čeferin emerge un certo orgoglio non solo per la partecipazione calorosa dei tifosi sloveni, ma anche se non soprattutto per la squadra. La sconfitta ai rigori contro i lusitani non deve far dimenticare quanto di buono fatto. Čeferin ha fatto diversi nomi di giocatori che si sono messi in mostra - Oblak, Šeško e Bijol, per citarne alcuni -, ha raccontato dei complimenti ricevuti da persone che il calcio lo frequentano da decenni. E ha detto che la Slovenia deve essere orgogliosa di quanto fatto, una base sulla quale costruire un futuro ancora più roseo. Passaggi poi su organizzazione, passione dei tifosi, sorteggi e regole dei gruppi che hanno suscitato qualche perplessità, ma che alla fine, secondo Čeferin, rappresentano il sale di questo sport che, nonostante il tempo che passa, riesce ancora ad appassionare milioni di persone in tutto il mondo.

Valerio Fabbri