Nel corso di un'audizione all'europarlamento il direttore esecutivo di FRONTEX Leggeri ha dichiarato che la minaccia terrorista rimane alta, che non è diminuita e che si deve essere certi che non avvengano attraversamenti delle frontiere europee non intercettati perché questo va a scapito della sicurezza in Europa.
Nel corso dell'audizione Leggeri ha precisato che non ci si attende un aumento degli arrivi dalla Libia, che sono scesi del 62 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017. Secondo Leggeri solo il 71 per cento di questi è giunto dalla Libia rispetto al 95 per cento del 2017 in quanto il 20 per cento delle partenze è avvenuto dalla Tunisia. In termini di nazionalità a sbarcare sono stati soprattutto immigrati eritrei, tunisini, nigeriani, pakistani, libici ed ivoriani. Leggeri ha chiarito il bilancio, in cui si evidenzia che l'agenzia ha partecipato al 23 per cento delle operazioni di ricerca e salvataggio in mare, una quota pari a quella dello stesso periodo del 2017, precisando che l'area della missione Themis non si sovrappone al mare di Malta né a quello della Libia, che ha dichiarato la propria zona. Ma se sono in calo gli arrivi verso l'Italia, ha aggiunto Leggeri, si è registrato invece una crescita vertiginosa verso la Spagna e per questo motivo, in accordo con il governo di Madrid, si è deciso di condurre l'operazione Indalo in modo permanente. Leggeri ha definito un paradosso l'aumento del numero delle richieste di asilo nei paesi europei a fronte del calo degli arrivi, aggiungendo che l'agenzia ci sta lavorando per capire che cosa vi sia dietro, ma il fenomeno potrebbe essere collegabile ad una serie di elementi, come ad esempio le persone che hanno chiesto asilo erano già presenti nell'Unione Europea, alcune domande riguardano persone che si sono spostate da un paese all'altro oppure che non tutti i passaggi irregolari alle frontiere vengono rilevati.