Gli Stati Uniti aumenteranno i dazi nei confronti della Cina venerdi prossimo. Lo ha dichiarato il rappresentante statunitense al commercio Lighthizer, precisando che il vice premier cinese Liu He è atteso come membro della delegazione che sarà a Washington per le trattative commerciali. La minaccia di nuovi dazi ha affondato le borse cinesi, con Shanghai meno 5,58 e Shenzen meno 7,38 per cento, Milano ha perso l'1,63, Francoforte l'1,31, Parigi l'1,18 per cento. Wall Street ha perso l'1,05 per cento e l'indice Nasdaq ha ceduto l'1,25 per cento. Trump ha indicato l'aumento dei dazi dal dieci al 25 per cento su 200 miliardi di dollari di Made in China. L'entrata in vigore dei rialzi fa seguito, secondo quanto dichiarato da Mnuchin, al passo indietro di Pechino sul linguaggio dell'accordo raggiunto. Nel corso del fine settimana scorso è apparso evidente che la Cina stava facendo una retromarcia in grado di cambiare profondamente l'intesa. Mnuchin ha evidenziato che gli Stati Uniti non vogliono rinegoziare i precedenti impegni presi considerato che il 90 per cento dell'accordo è stato finalizzato. Il rappresentante al commercio Lighthizer ha precisato che i nuovi dazi non rompono le trattative con la Cina, che proseguono. Il vice premier cinese Liu He è atteso come membro della delegazione cinese che sarà a Washington per le trattative, e la sua presenza potrebbe essere un segnale positivo del fatto che si sta lavorando a rompere l'impasse nelle trattative stesse. Trump ha più volte evidenziato che gli Stati Uniti hanno perso per anni da 600 a 800 miliardi di dollari l'anno a causa del commercio, e che con la Cina sono stati persi 500 miliardi di dollari.

Foto: EPA
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