In questi giorni è fra le parlamentari più citate nell’operazione che ha portato alla creazione di un nuovo gruppo parlamentare per sostenere il prossimo eventuale governo Conte, ma il passaggio della sentrice Tatjana Rojc al gruppo degli “Europeisti” è stata una decisione dettata dallo spirito di servizio, una parentesi, in attesa di poter tornare al PD: “Quando ci si trova in una situazione così delicata come quella dell'Italia, bisogna sostenere con decisione le scelte più opportune per il paese - spiega Tatjana Rojc -. Questa crisi, poco compresa e proprio per niente condivisa dai cittadini di questo paese e tantomeno da chi si trova a dover condividere giornalmente la vita politica, ha generato una grande preoccupazione. Non dimentichiamoci degli 85mila morti in Italia, della situazione economica del paese, della campagna vaccinale, e del problema del Recovery Fund, su cui bisognerà lavorare per venire incontro a quanto si aspetta da noi l'Europa riguardo all’uso dei finanziamenti. Credo che in questo momento ognuno di noi debba fare il proprio dovere, non contro qualcuno, ma per qualcosa: io mi sono ovviamente messa al servizio di quello che reputavo il mio dovere di parlamentare e prima ancora di cittadina”.
Ma se l’operazione andasse a buon fine, e ci fossero altri senatori che decidessero di entrare nel gruppo, lei ritornerebbe in quello del PD?
“Io spero di ritornare prima possibile perché, come ho già detto, io non ho mai abbandonato partito: è stata una decisione ragionata assieme al capogruppo Marcucci, alla Presidenza del gruppo del PD al Senato, e al segretario nazionale Nicola Zingaretti. Forse io avevo il profilo più adeguato, perché so bene cosa vogliano dire Europa ed europeismo. Ho deciso di aderire a questa proposta che mi è stata fatta, ma con la consapevolezza che la mia casa resta comunque ed è sempre il Partito Democratico”.
In questi giorni molti mezzi di comunicazione hanno parlato di lei: come ha vissuto questa notorietà? A cosa è dovuta, secondo lei, la curiosità verso il suo profilo e verso la sua scelta?
“Sicuramente questo tipo di scelta tecnica del PD risulta essere inusuale, attraverso una senatrice che ha come, diciamo, “spiritus agens”, la partecipazione ai lavori del Parlamento rappresentando un territorio che è un territorio complesso, e che necessita ovviamente di tutta la nostra attenzione. Peraltro la notorietà è una cosa che mi tocca relativamente, ma ben venga se posso, con le mie parole, con le risposte, con ciò che mi viene chiesto, far comprendere bene che, non la mia, ma la nostra scelta di sostenere il Presidente Conte per una formazione di un nuovo governo è la scelta più ragionata, più razionale e più giusta in questo momento. È stata comunque una grandissima fatica da sostenere con i media, alcuni anche poco rispettosi devo dire”.
So che ci vorrebbe la sfera di cristallo, ma secondo lei come va a finire? Ce la farete?
“Io lo spero con tutte le mie forze. Spero che le persone, i parlamentari, sia al Senato sia alla Camera, che hanno il senso dello Stato e il rispetto delle istituzioni, capiscano che è necessario unire le forze e fare un governo, anche allargato. Io non sono contraria a fare una maggioranza con altre forze, europeiste innanzitutto, e con chi ha capito la gravità della situazione e vuole risolverla, e non andare alle elezioni. Non abbiamo paura delle elezioni, sia chiaro, ma le elezioni in questo momento sarebbero una scelta scellerata”.
Alessandro Martegani