Foto: Martegani
Foto: Martegani

Sale a Trieste l’attesa a Trieste per la nuova manifestazione no Green pass annunciata dal movimento che da settimane si oppone all’introduzione della certificazione verde.
Domani i manifestanti si ritroveranno nel centro cittadino nel primo pomeriggio per dare il via a una nuova giornata di protesta, ma questa volta ci saranno nuove regole: l’ordinanza emessa dal comune prevede infatti l’obbligo di usare le mascherine e di mantenere il distanziamento per chi fa delle manifestazioni, pena sanzioni pecuniarie severe per gli organizzatori, che dovranno anche predisporre un servizio di sorveglianza, con un incaricato ogni 100 manifestanti.
Oggi il comitato organizzatore era atteso in Questura per concordare modalità e soprattutto durata della manifestazione, che il movimento avrebbe voluto far proseguire fino a sera, ma le nuove regole sono già state considerate inapplicabili dagli organizzatori, in particolare per il reclutamento del servizio di sorveglianza. Viene respinta anche l’idea che proprio le manifestazioni siano una delle fonti dell’aumento esponenziale dei contagi in città, anche se i numeri parlano di almeno 150 persone positive legate alle proteste, un numero probabilmente inferiore al totale, visto che molti ormai non collaborano al tracciamento o semplicemente sono asintomatici, o non si fanno visitare.
E la battaglia si combatte anche sul web e senza esclusione di colpi: alcuni post della pagina Facebook di Mitja Gialuz, presidente della Barcolana e promotore della petizione “Appello a Trieste “, che ribadisce come Trieste non sia la capitale dei no vax e della linea antiscientifica e viaggia ormai verso le 50 mila adesioni, sono stati presi di mira da un attacco informatico, con migliaia di messaggi, tutti sullo stesso tono, postati simultaneamente da programmi automatici che hanno di fatto impedito di utilizzare l’account. Nessuna minaccia diretta a Gialuz, che però ha sottolineato come l’episodio sia frutto di una cultura antidemocratica, ma anche come dimostri che la petizione ha colto nel segno.
La fama di Trieste come capitale delle manifestazioni no vax ha però varcato anche l’Atlantico, e al “caso” del capoluogo giuliano è stato dedicato un lungo articolo di New York Times.
Nel pezzo, a firma di Jason Horowitz, si ricorda come la città al centro delle proteste no Green pass sia ora diventata un focolaio di Covid. “Due settimane dopo l’avvio delle proteste - scrive il quotidiano - Trieste è diventata il centro di qualcos'altro: un'epidemia di Covid direttamente collegata a quelle proteste che rischiano pesare sulle unità di terapia intensiva e rovinare l’immagine di una città che un tempo era un fulcro cosmopolita dell'impero austro-ungarico e oggi ha grandi ambizioni di rivitalizzare il proprio porto”.
“L'epidemia di Trieste – aggiunge - dimostra come una minoranza non vaccinata, motivata da preoccupazioni per la libertà, il diritto al lavoro o teorie cospirative infondate, possa ancora minacciare la salute pubblica e quanto possa essere difficile far regionale chi si oppone al vaccino”.
Nel pezzo però si sottolinea anche come i maggiori contagi debbano essere spiegati con la posizione della città al centro dell’Europa e vicina a paesi con un alto tasso di contagi.

Alessandro Martegani