Foto: Facebook
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Gli autovelox e i dispositivi di rilevamento della velocità nel comune di Trieste non vengono utilizzati dal mese di aprile, in attesa di chiarimenti da parte del governo nazionale.
Ha risposto così l’assessora alla sicurezza Caterina De Gavardo alla mozione della consigliera del Pd Rosanna Pucci, che chiedeva chiarimenti sull’uso degli autovelox e sulla sorte delle multe comminate con queste apparecchiature, dopo la sentenza della Cassazione dello scorso aprile ceh ha dichiarato illegittimo l’uso di autovelox non omologati.
In seguito alla sentenza molti comuni italiani hanno interrotto l’uso degli autovelox, in attesa di chiarimenti, e così ha fatto, ha detto De Gavardo, anche il comune di Trieste. Riguardo alle multe, ha aggiunto, il procedimento non è di competenza del Comune e non è possibile congelarlo, ma resta salva la possibilità per i cittadini di fare ricorso.

I limiti vanno rispettati con o senza autovelox, che sono segnalati e posizionati in luoghi strategici per evitare gli incidenti".

Caterina De Gavardo

Tutti gli strumenti per il rilevamento della velocità in dotazione a Trieste sono approvati ma non omologati - ha aggiunto - perché manca un regolamento da hoc, e quindi abbiano deciso di non utilizzarli ma, “i limiti vanno rispettati con o senza autovelox, che sono segnalati e posizionati in luoghi strategici per evitare gli incidenti”. “Io – ha detto - non vedo di buon occhio una situazione senza controlli”.
Sul tema non è mancato lo scontro in commissione, con la Consigliera Pucci che ha ricordato come subito dopo la sentenza la stessa De Gavardo avesse dichiarato alla stampa che gli autovelox avrebbero continuato ad essere utilizzati, e chiesto una documentazione scritta sulla decisione di sospendere i controlli, documentazione che però, come ricordato dalla stessa amministrazione, non c’è, perché questo tipo di decisioni vengono prese senza la necessità di una delibera scritta.
La sesta commissione aveva precedentemente approvato il piano di Protezione Civile, che aveva ricevuto apprezzamenti da tutti i gruppi ma con qualche distinguo da parte dell’opposizione, come quello di Riccardo Laterza, di Adesso Trieste, che aveva ricordato come il piano fosse stato realizzato senza forme di partecipazione attiva della cittadinanza, mentre Ugo Rossi, di Insieme Liberi, ha sottolineato come fra i metodi per avvisare la cittadinanza di un’emergenza dovessero rientrare anche le campane delle chiese, oltre che i mezzi tecnologicamente più avanzati, le uniche in grado di funzionare anche in assenza di segnale o blackout. Laura Famulari del PD che ha chiesto una maggior semplicità delle pagine web che riportano le informazioni necessarie ai cittadini per seguire il piano di emergenza, e nella discussione è spuntata anche la centrale nucleare di Krško: nel Piano di Emergenza, ha detto Alessandra Richetti dei 5 Stelle, “deve essere introdotta anche la iodoprofilassi così come richiesto dal Piano Nazionale per la emergenze nucleari” .

Il nostro territorio, come riportato nel Piano Nazionale in Italia, è l’unico a doversi tutelare dal rischio nucleare, vista la vicinanza con la centrale di Krško".

Alessandra Richetti

“Il nostro territorio, come riportato nel Piano Nazionale in Italia, è l’unico a doversi tutelare dal rischio nucleare, vista la vicinanza con la centrale di Krško, e Comune e Regione insieme alla prefetture, devono ancora predisporre il piano di distribuzione dello iodio stabile alla popolazione: nell’ipotesi di un incidente con dispersione di radioattività, la profilassi a base di iodio deve avvenire immediatamente, e quindi è necessario “stoccare in appositi magazzini dosi di iodio stabile che siano immediatamente disponibili per essere distribuiti alla popolazione in caso di necessità”. Un’indicazione che è stata raccolta dall’amministrazione, che verificherà la situazione con il sistema sanitario regionale.

“Non diciamo bugie ai presenti: noi di questi temi in aula ne discuteremo, se va bene, nella prossima consiliatura”.

Alberto Pasino

I lavori della prima commissione si sono concentrati invece su mozioni riguardanti le vittime dell’amianto, e le malattie rare. Pur in una corale condivisione della necessità di dare massima assistenza e sensibilizzare Regione e Governo su questi temi, in aula si è acceso il confronto sulla gestione delle mozioni che come ha sottolineato Alberto Pasino di Punto Franco, vengono trattate dal Consiglio comunale con grande ritardo. “Non diciamo bugie ai presenti – ha detto riferendosi ai rappresentanti di alcune organizzazioni che si occupano di affetti da malattie rare - noi di questi temi in aula ne discuteremo, se va bene, nella prossima consiliatura”. Una posizione criticata dalla maggioranza e dal presidente del Consiglio Comunale Francesco Panteca, mentre dai rappresentanti delle associazioni è giunto l’invito a mettere da parte le appartenenze e l’orgoglio personale, a pensare a chi deve curarsi e non trova risposte da parte del sistema sanitario.
Sempre Pasino ha anche posto in seguito il tema del nuovo presidente dell’Autorità portuale di Trieste, che deve ancora essere nominato. Non vorrei, ha detto, che si realizzasse ciò che si dice nei corridoi, e cioè che “D’Agostino ha fatto talmente bene che possiamo vivere di rendita”. “Dobbiamo dare delle risposte agli operatori, - ha aggiunto - con una persona competente” che possa continuare lo sviluppo del porto.

Ho fiducia nel presidente della regione Massimiliano Fedriga e nel ministro Matteo Salvini, che dovranno individuare una terna di nomi con comprovata esperienza nel settore portuale".

Serena Tonel

La vicesindaca Serena Tonel ha rassicurato la platea, affermando di riporre fiducia nel presidente della regione Massimiliano Fedriga e nel ministro Matteo Salvini, che dovranno individuare una terna di nomi con comprovata esperienza nel settore.

Poco prima, nella sala della Giunta comunale il Sindaco Roberto di piazza gli assessori Everest Bertoli e Elisa Lodi avevano presentato la "variazione al Bilancio di previsione 2024/2026 “. Si tratta di un avanzo di bilancio da quasi 30 milioni di euro che sarà utilizzato per sostenere sia interventi, sia attività culturali, economiche e sportive.

Elisa Lodi, Everest Bertoli e Roberto Dipiazza (Foto: Comune di Trieste)
Elisa Lodi, Everest Bertoli e Roberto Dipiazza (Foto: Comune di Trieste)

Fra le voci quasi due milioni di euro sono destinati a mostre ed eventi culturali, e a contributi straordinari per le istituzioni teatrali locali, 600 mila euro per il verde pubblico e altrettanti per i servizi sociali, 700 mila per lo spor, 250 mila per l'animazione cittadina natalizia, che per la prima volta non sarà finanziata con l'imposta di soggiorno.
Sei milioni di euro, ha aggiunto Bertoli, saranno impiegati per la manutenzione stradale, uno per gli arredi scolastici.
Altri fondi saranno impiegati per contribuire a progetti come la ristrutturazione della piscina di San Giovanni e la copertura esterna della piscina Bianchi.
12,5 milioni di euro, ha aggiunto Lodi, saranno destinati ai lavori pubblici, come manutenzioni straordinarie e di sicurezza sugli impianti sportivi, tra cui lo Stadio Rocco, manutenzioni dei teatri cittadini, degli edificio scolastici e dei musei.
“In uno Stato in cui spesso purtroppo la burocrazia può rappresentare un problema – ha concluso Dipiazza - l'efficienza del nostro Ente locale ci permette di continuare a lavorare bene, per amore della città e del Paese, che dovrebbe unire tutti al di là delle appartenenze politiche”.

Alessandro Martegani