
Un autore che ha scritto delle opere di indiscusso valore, testimone di due guerre mondiali e dell’esodo, cresciuto fra Trieste, l’Istria e Venezia, ma sul quale, quasi paradossalmente, non esisteva una biografia completa.
Da questo assunto è partito Mario Rizzarelli, giornalista Rai, che ha presentato della sala conferenze dell’IRCI/Museo Istriano, di via Torino a Trieste, "Un italiano sbagliato", la biografia dedicata a Pier Antonio Quarantotti Gambini, un autore che fa parte a pieno titolo del gruppo di autori come Saba, Stuparich, Giotti, Marin (Era nato a Pisino nel 1910 e morì a Venezia nel 1965), e fu protagonista di una stagione letteraria che, partendo dall’area dell’Istria e della Venezia Giulia, ha saputo interpretare e raccontare lo spirito dell’Europa centrale.

La biografia, in cui è evidente l’origine giornalistica dell’autore, è frutto di ricerche durate anni, e contiene anche testimonianze inedite: l’autore ripercorre la vita di Quarantotti Gambini fra Trieste, l’Istria e Venezia, raccontando “con rigore scientifico, ma con la piacevolezza di un romanzo”, le passioni, le debolezze, le amicizie, gli amori tormentati dello scrittore, ma anche le sue vicende politiche, con l’auto definizione di “antifascista epurato”, quando dovette abbandonare Trieste dopo l’occupazione jugoslava per aver diretto la biblioteca Hortis anche sotto l’occupazione nazista, il dolore per la perdita dell’Istria, la sensazione di essere uno straniero in patria, o “un italiano sbagliato”.
Di Quarantotti Gambini oggi si tenta una riscoperta: vedo che un’importante casa editrice sta ripubblicando le sue opere: è un fatto molto positivo".
“Fino ad oggi – spiega Rizzarelli che ha dialogato nel corso della presentazione, molto partecipata, con il critico letterario e saggista Elvio Guagnini - non c'era alcuna biografia su questo scrittore, che oggi è un po' sconosciuto, ma che ai suoi tempi era abbastanza noto: io vorrei ricordare che ben tre film sono stati tratti da altrettanti libri di Pier Antonio Quarantotti Gambini, e non parliamo delle traduzioni che ha avuto all’estero. Era molto noto, e oggi si tenta una riscoperta: vedo che un’importante casa editrice sta ripubblicando le sue opere piano piano, e quindi è un fatto molto positivo”.

“Questo – spiega Guagnini – è un libro complessivo: finalmente c’è un bilancio totale, potremmo dire, della personalità di Quarantotti Gambini, non fatto all'interno della personalità di Quarantotti Gambini, ma con tutti gli agganci necessari, con il contesto degli anni in cui si svolge la sua vita, che sono anni che comprendono due guerre mondiali, un'infanzia durante la prima guerra mondiale e poi la seconda, con tutte le vicende connesse, e direi con un intreccio molto sapiente tra lo sviluppo dei fatti letterari e della carriera letteraria, e lo sviluppo della società intorno a lui, in anni anche molto difficili secondo lei”.
Due o tre libri sono fondamentali per la cultura italiana del Novecento, e anche, direi, per una cultura italiana nella prospettiva europea".
Questo libro, aggiunge Guagnini, potrebbe anche essere un punto di partenza per approcciare l’autore per la prima volta, “e anche per capire un po' gli anni in cui viveva, per capire un po' quel mondo, Trieste, l’Istria Venezia, con tutto ciò che ne conseguiva”. “Quarantotti Gambini – conclude - ha scritto alcuni libri che sono straordinari: ognuno di noi, naturalmente, ha delle preferenze, io le mie, ma sicuramente ci sono quei due o tre libri che sono fondamentali per la cultura italiana del Novecento, e anche, direi, per una cultura italiana nella prospettiva europea”.
Alessandro Martegani